Titolo: GIOCATTOLI ECCELSI (come dargli torto
)
Test effettuato con moto in configurazione standard...
Circuito: Mireval (F)
Gomme utilizzate: Dunlop GP Racer per entrambe (120/70 ant. 190/55 post.)

(prendo alcuni stralci dall'articolo
)
"Ducati ? tornata, con la splendida 1098S. MV non se n'era mai andata, ma la F4 1000 R ? la sua proposta pi? recente, come al solito dolorosamente affascinante e ferocemente veloce. Quindi, su quale di queste due varr? la pena spendere quei ventimila euro che vi bruciano in tasca?"
Siamo abituati al mostruoso tiro delle Ducati, mentre il motore MV ? qualcosa di piacevolmente diverso. Non stiamo parlando del solito 4 cilindri... Basta un giro lanciato per capire che il motore MV ? decisamente diverso dalle solite rivali giapponesi.
Che il 4 in linea MV sia veloce ? innegabile, ma ? anche furibondo. Ringhia, morde, artiglia... va domato, insomma. Non appena accendete il motore MV, la roca voce dei quattro bazooka posteriori vi solletica la spina dorsale, ma ricordate: per tirarne fuori il meglio, l'F4R va presa per la collottola dal primo istante in cui salite in sella. Ciclistica e sospensioni ultra-rigide a parte, anche il motore dell'MV sembra pi? duro di un sasso - Begbie in Trainspotting , per darvi l'idea. Come in quel caso, l'F4R ? "un completo psicopatico, ma ? un amico... Cosa volete farci?".
Quando si tratta di guidare l'MV, meglio rassegnarsi e mettersi al lavoro: va fatta urlare. Tiratela oltre i 10.000 e non si lamenter?, anzi, le sue saranno grida di piacere nel venire torturata fino alla morte. [cut]
Il contagiri ? scalato fino a 17.000 e non abbiamo dubbi sul fatto che senza limitatore non avrebbe problemi ad arrivarci, prima di autodistruggersi. Ma il vero divertimento termina a quota 13.000: da l? in poi tocca innestare un altro rapporto. La vita per? non ? fatta di solo gas, nemmeno in pista. e qui iniziano i difetti della MV.
Due sono quelli pi? evidenti. Il primo ? che non c'? spinta in basso. Anche in pista, dove viene un po' mitigato, la botta che ci si aspetta da un quadricilindrico non si materializza prima che sia troppo tardi. Le dichiarazioni che parlano di 8 cv in pi? rispetto alla versione S e di potenza massima a livello della K7, suonano un po' vuote.
Il secondo problema ? il comportamento ai bassi. Se fosse una semplice mancanza di potenza, potremmo passarci sopra, ma la nuova elettronica Marelli sembra dormire fino a 6.000 giri. Tenete il gas costante in curva, con motore a 5.500 giri, e la moto strappa. [cut]
La sezione misto stretta di Mireval, fatta di 3 curve lente in successione, ha sottolineato il problema: a moto piegatissima, il motore sembrava ragionare per conto suo. La granitica ciclistica ci metteva una pezza, ma non ? bello essere poco sicuri delle proprie possibilit? quando l'angolo di piega va oltre i 45?. Ecco la MV: favolosa ma... con qualche difetto non trascurabile.
Dall'altra parte, qualcuno potrebbe obiettare che l'idea stessa del bicilindrico sia un difetto, in questo periodo di potere assoluto delle maxi giapponesi, ma ? difficile negare che, con la 1098, Ducati abbia prodotto qualcosa di assolutamente incredibile.
Ci vuole un po' prima che i suoi due pistoni si sveglino, ma quando accade vi rende felici di essere vivi. La moto spinge dai 4.000 in su: con la sesta dentro, significa dai 100 all'ora. Il tutto si trasforma in un tiro da rimorchiatore fino ai 7.000, per poi diventare entusiasmo puro e incontaminato quando il limitatore "morbido" (taglia solo un cilindro) interviene sopra i 10.000.
Le caratteristiche della 1098 assomigliano a quelle della 999, ma al quadrato. Un po' di gioco dell'acceleratore e qualche minima incertezza dell'iniezione Marelli sono tutto quello di cui
ci si pu? lamentare, e rispetto l'F4R si tratta di spaccare in quattro un capello. Del tenente Kojak.
Un grafico (per gli appassionati
)
Potenza max Ducati: 142,7 cv a 9.150 giri
Potenza max MV: 154,0 cv a 11.600 giri

Verdetto (Pilota: Paul Young)
DUCATI 1098: Sesso puro. la seduzione inizia all'istante. [cut] Non c'? un'angolazione da cui la 1098 non risulti splendida. Il che ? un complimento incredibile perch? il suo lato migliore ?... da sopra. La guida ? come il grana sulle lasagne. Essenziale. [cut]
MV F4 1000 R: Sesso e violenza. Minacciosamente sicura di s?, pericolosamente sexy [cut] Qui abbiamo una moto da pista senza compromessi. Aggreditela e Vi ripagher?, ma si nutrir? delle vostre paure. [cut]
L'articolo ? ancora lungo e ci sono un sacco di considerazioni interessanti... Stasera continuo

SECONDA PARTE
Guida & Ciclistica
L'impressione pi? forte sulla F4R ? che sia tanto spaventosamente rigida da andare bene solo su tracciati pi? lisci di biliardi e le sospensioni -praticamente inchiodate- non fanno niente per convincervi del contrario. La forcella Marzocchi con steli da 50mm offre un buon feeling in ingresso di curva, ma durante la giornata di test non sono mai riuscito a non pensare che fossero le gomme a fare la maggior parte del lavoro ammortizzante. Il mono Sachs al retrotreno non ? sofisticato quanto la forcella (o i suoi concorrenti, a dirla tutta), il che rende l'atto di scaricare a terra la potenza un giochetto quantomeno delicato. Di conseguenza, ci vuole un bel po' prima di prendere il ritmo sull'MV. [cut]
La Ducati, d'altra parte, ? una moto di cui ci si innamora sempre di pi? giro dopo giro. E' giocosa ma seria, precisa ma disposta a perdonare, efficace ma ricca di anima. La storia d'amore inizia alla prima curva, e continua con il passare del giorno. La posizione di guida ? istintiva, facendovi caricare bene l'avantreno con le braccia, e dandovi la sensazione di stringere il mozzo anteriore con le mani, curva dopo curva. Il corpo snellissimo permette ai vostri arti di avvilupparlo [cut]. Con le (sublimi) sospensioni Ohlins, la Ducati ? facilissima da portare a quelli che erano i vostri limiti, e oltre. Il feedback dell'avantreno ? incredibile, vi sembrer? di poter capire chi ? stato l'operaio che ha steso l'asfalto.
Dove l'MV ? goffa e impacciata sul lento, la Ducati eccelle, permettendo serenamente correzioni in corsa. La 999 andava nel panico in questa situazione - una volta scelta una traiettoria era quella - mentre la 1098 vi permette di sperimentare e cambiare linea a vostro piacimento.
Il mono ? tarato perfettamente per scaricare a terra la potenza della 1098S [cut]. Incredibilmente stabile, sia in velocit? sia quando ci si attacca ai (potentissimi) freni Brembo monoblocco, alla Ducati non manca niente per l'uso in pista.
Mentre l'MV richiede concentrazione totale, sulla Ducati vi sembra di poter fare un cruciverba mentre battete il vostro record sul giro. E' il genere di moto che vi far? lamentare della durata di soli 20 minuti del turno in pista: una di quelle moto da cui non vorresti mai scendere.
Attimo di pausa e poi TERZA PARTE

Test effettuato con moto in configurazione standard...
Circuito: Mireval (F)
Gomme utilizzate: Dunlop GP Racer per entrambe (120/70 ant. 190/55 post.)

(prendo alcuni stralci dall'articolo

"Ducati ? tornata, con la splendida 1098S. MV non se n'era mai andata, ma la F4 1000 R ? la sua proposta pi? recente, come al solito dolorosamente affascinante e ferocemente veloce. Quindi, su quale di queste due varr? la pena spendere quei ventimila euro che vi bruciano in tasca?"
Siamo abituati al mostruoso tiro delle Ducati, mentre il motore MV ? qualcosa di piacevolmente diverso. Non stiamo parlando del solito 4 cilindri... Basta un giro lanciato per capire che il motore MV ? decisamente diverso dalle solite rivali giapponesi.
Che il 4 in linea MV sia veloce ? innegabile, ma ? anche furibondo. Ringhia, morde, artiglia... va domato, insomma. Non appena accendete il motore MV, la roca voce dei quattro bazooka posteriori vi solletica la spina dorsale, ma ricordate: per tirarne fuori il meglio, l'F4R va presa per la collottola dal primo istante in cui salite in sella. Ciclistica e sospensioni ultra-rigide a parte, anche il motore dell'MV sembra pi? duro di un sasso - Begbie in Trainspotting , per darvi l'idea. Come in quel caso, l'F4R ? "un completo psicopatico, ma ? un amico... Cosa volete farci?".
Quando si tratta di guidare l'MV, meglio rassegnarsi e mettersi al lavoro: va fatta urlare. Tiratela oltre i 10.000 e non si lamenter?, anzi, le sue saranno grida di piacere nel venire torturata fino alla morte. [cut]
Il contagiri ? scalato fino a 17.000 e non abbiamo dubbi sul fatto che senza limitatore non avrebbe problemi ad arrivarci, prima di autodistruggersi. Ma il vero divertimento termina a quota 13.000: da l? in poi tocca innestare un altro rapporto. La vita per? non ? fatta di solo gas, nemmeno in pista. e qui iniziano i difetti della MV.
Due sono quelli pi? evidenti. Il primo ? che non c'? spinta in basso. Anche in pista, dove viene un po' mitigato, la botta che ci si aspetta da un quadricilindrico non si materializza prima che sia troppo tardi. Le dichiarazioni che parlano di 8 cv in pi? rispetto alla versione S e di potenza massima a livello della K7, suonano un po' vuote.
Il secondo problema ? il comportamento ai bassi. Se fosse una semplice mancanza di potenza, potremmo passarci sopra, ma la nuova elettronica Marelli sembra dormire fino a 6.000 giri. Tenete il gas costante in curva, con motore a 5.500 giri, e la moto strappa. [cut]
La sezione misto stretta di Mireval, fatta di 3 curve lente in successione, ha sottolineato il problema: a moto piegatissima, il motore sembrava ragionare per conto suo. La granitica ciclistica ci metteva una pezza, ma non ? bello essere poco sicuri delle proprie possibilit? quando l'angolo di piega va oltre i 45?. Ecco la MV: favolosa ma... con qualche difetto non trascurabile.
Dall'altra parte, qualcuno potrebbe obiettare che l'idea stessa del bicilindrico sia un difetto, in questo periodo di potere assoluto delle maxi giapponesi, ma ? difficile negare che, con la 1098, Ducati abbia prodotto qualcosa di assolutamente incredibile.
Ci vuole un po' prima che i suoi due pistoni si sveglino, ma quando accade vi rende felici di essere vivi. La moto spinge dai 4.000 in su: con la sesta dentro, significa dai 100 all'ora. Il tutto si trasforma in un tiro da rimorchiatore fino ai 7.000, per poi diventare entusiasmo puro e incontaminato quando il limitatore "morbido" (taglia solo un cilindro) interviene sopra i 10.000.
Le caratteristiche della 1098 assomigliano a quelle della 999, ma al quadrato. Un po' di gioco dell'acceleratore e qualche minima incertezza dell'iniezione Marelli sono tutto quello di cui
ci si pu? lamentare, e rispetto l'F4R si tratta di spaccare in quattro un capello. Del tenente Kojak.
Un grafico (per gli appassionati


Potenza max Ducati: 142,7 cv a 9.150 giri
Potenza max MV: 154,0 cv a 11.600 giri

Verdetto (Pilota: Paul Young)
DUCATI 1098: Sesso puro. la seduzione inizia all'istante. [cut] Non c'? un'angolazione da cui la 1098 non risulti splendida. Il che ? un complimento incredibile perch? il suo lato migliore ?... da sopra. La guida ? come il grana sulle lasagne. Essenziale. [cut]
MV F4 1000 R: Sesso e violenza. Minacciosamente sicura di s?, pericolosamente sexy [cut] Qui abbiamo una moto da pista senza compromessi. Aggreditela e Vi ripagher?, ma si nutrir? delle vostre paure. [cut]
L'articolo ? ancora lungo e ci sono un sacco di considerazioni interessanti... Stasera continuo


SECONDA PARTE

Guida & Ciclistica
L'impressione pi? forte sulla F4R ? che sia tanto spaventosamente rigida da andare bene solo su tracciati pi? lisci di biliardi e le sospensioni -praticamente inchiodate- non fanno niente per convincervi del contrario. La forcella Marzocchi con steli da 50mm offre un buon feeling in ingresso di curva, ma durante la giornata di test non sono mai riuscito a non pensare che fossero le gomme a fare la maggior parte del lavoro ammortizzante. Il mono Sachs al retrotreno non ? sofisticato quanto la forcella (o i suoi concorrenti, a dirla tutta), il che rende l'atto di scaricare a terra la potenza un giochetto quantomeno delicato. Di conseguenza, ci vuole un bel po' prima di prendere il ritmo sull'MV. [cut]
La Ducati, d'altra parte, ? una moto di cui ci si innamora sempre di pi? giro dopo giro. E' giocosa ma seria, precisa ma disposta a perdonare, efficace ma ricca di anima. La storia d'amore inizia alla prima curva, e continua con il passare del giorno. La posizione di guida ? istintiva, facendovi caricare bene l'avantreno con le braccia, e dandovi la sensazione di stringere il mozzo anteriore con le mani, curva dopo curva. Il corpo snellissimo permette ai vostri arti di avvilupparlo [cut]. Con le (sublimi) sospensioni Ohlins, la Ducati ? facilissima da portare a quelli che erano i vostri limiti, e oltre. Il feedback dell'avantreno ? incredibile, vi sembrer? di poter capire chi ? stato l'operaio che ha steso l'asfalto.
Dove l'MV ? goffa e impacciata sul lento, la Ducati eccelle, permettendo serenamente correzioni in corsa. La 999 andava nel panico in questa situazione - una volta scelta una traiettoria era quella - mentre la 1098 vi permette di sperimentare e cambiare linea a vostro piacimento.
Il mono ? tarato perfettamente per scaricare a terra la potenza della 1098S [cut]. Incredibilmente stabile, sia in velocit? sia quando ci si attacca ai (potentissimi) freni Brembo monoblocco, alla Ducati non manca niente per l'uso in pista.
Mentre l'MV richiede concentrazione totale, sulla Ducati vi sembra di poter fare un cruciverba mentre battete il vostro record sul giro. E' il genere di moto che vi far? lamentare della durata di soli 20 minuti del turno in pista: una di quelle moto da cui non vorresti mai scendere.
Attimo di pausa e poi TERZA PARTE

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