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Ma è sempre meglio partecipare no?
La vicenda è lunga. Diciamo l'unico, fino alla fine, a credere in Cagiva è stato Claudio. Nell'agosto del 2011 è mancato e l'ultima Cagiva prodotta, la Mito 525, è uscita di produzione in dicembre 2012. Poi basta. Il marchio appartiene alla famiglia Castiglioni(attualmente a Giovanni) e obiettivamente può farci ciò che vuole. Dispiace perchè Claudio continuava a dare quella "linea continuativa" del marchio. Adesso , esattamente come Gilera, il brand è "morto" commercialmente. Sono molto più famosi i nuovi Voge, per fare un piccolo esempio. Gran peccato. Ma forse è meglio così, soprattutto per noi che lo abbiamo vissuto "nei fasti". Voglio dire, un marchio come quello dell'elefantino, senza un Claudio o Gianfranco con il loro piglio sportivo e passionale, starebbe a galla al giorno d'oggi?!
La vicenda è lunga. Diciamo l'unico, fino alla fine, a credere in Cagiva è stato Claudio. Nell'agosto del 2011 è mancato e l'ultima Cagiva prodotta, la Mito 525, è uscita di produzione in dicembre 2012. Poi basta. Il marchio appartiene alla famiglia Castiglioni(attualmente a Giovanni) e obiettivamente può farci ciò che vuole. Dispiace perchè Claudio continuava a dare quella "linea continuativa" del marchio. Adesso , esattamente come Gilera, il brand è "morto" commercialmente. Sono molto più famosi i nuovi Voge, per fare un piccolo esempio. Gran peccato. Ma forse è meglio così, soprattutto per noi che lo abbiamo vissuto "nei fasti". Voglio dire, un marchio come quello dell'elefantino, senza un Claudio o Gianfranco con il loro piglio sportivo e passionale, starebbe a galla al giorno d'oggi?!
E col budget che mettevano e facevano mettere.
Diciamo che realisticamente parlando.. prima o dopo andrà a qualche cinese... facilmente....
A livello di GP, come mi disse Gianfranco, la storia e' questa(per chi non lo sapesse, Gianfranco era Amministratore Delegato del Cagiva Group; ergo era lui che "cacciava i soldi").
Gianfranco ha litigato molto con Claudio per ritirarsi dai GP. "Se anche con Mamola non vinciamo, ci ritiriamo". Poi dopo Mamola, Claudio ed i suoi riuscirono a portare Lawson in Cagiva e quindi convinsero Gianfranco a continuare ad investire.
Ma lui sapeva bene che il settore delle 125 era in calo e di scooter, tanto in voga al momento; in Cagiva nemmeno l'ombra nei listini.
I soldi cominciavano a scarseggiare. Si libera Kocinski dalla Suzuki 250GP (come se si liberasse al giorno d'oggi un Martin o un Binder per fare un paragone. O un Lorenzo di qualche anno fa) e provano il tutto per tutto.
Ma Gianfranco e' categorico:"il 1994 e' l'ultimo anno del Cagiva Corse. O ci ritiriamo o ti do le quote ed esci da Cagiva".
Sintetizzando. Claudio non si sarebbe mai voluto ritirare, avrebbe continuato ad investire nel motomondiale.
E forse aveva ragione. La moto 1994, con pochi dettagli in più, era competitiva anche per il 1995 ed il pilota, mentalmente instabile, era un manico incredibile.
Kenny Roberts si offrì a Varese per acquistare il Cagiva Corse ma si oppose Gianfranco.
O Cagiva corre come Factory o niente da fare.
Alla fine...e' brutto da dire ma Gianfranco sapeva bene che i conti erano in rosso secco. Riportare a galla Ducati ed MV Agusta(Cagiva F4 750) richiese risorse non indifferenti e la liquidità scarseggiava.
Due anni dopo i due fratelli si separarono ed il resto e' storia. Questa e' la verità.
Se lo sono dimenticato troppo in fretta i Ducatisti odierni ma senza gli investimenti dei Castiglioni, a Borgo Panigale non so come sarebbe finita l'azienda. Anche perchè, come mi sottolineò Gianfranco; in tutti i prodotti Ducati fino al 1996 (fino a quando era nel gruppo), c'è tanta Cagiva. I bilanci in verde erano dura da vedere perchè gli investimenti in campo sportivo (SBK) e di mercato (851-888-916)furono ingenti ed occorrevano anni per rientrare nonostante le vendite superiori alle aspettative. Anni che il Gruppo non poteva permettersi di aspettare (banche maledette...!!!) e da qui la vendita al fondo di investimento. Con quella vendita respirarono un poco le casse aziendali. Ma non abbastanza. Fu in pratica svendute e da qui, da questo momento; Gianfranco lascia la Cagiva Motor SPA.
I suoi ricordi nel mondo delle due ruote si fermano a quella data. Claudio continuo' con animo e passione da solo. Tanto animo e tanta passione.
L'ultima volta che lo vidi a Varese gli feci vedere un MotoSprint che lo ritraeva con Lawson con la C591. "Bei tempi eh?" e lui, senza batter ciglio:"fra poco torniamo, vedrai". Entrambi sapevamo che non era vero, però le corse erano davvero la sua passione e quell'entusiasmo gli avrebbe fatto scalare tutti gli ostacoli.
FINE.
Grazie per la spiegazione,lasciami dire peró,che rimane l’amaro in bocca per una casa motociclistica che ha fatto epoca.
la C591/593 SONO moto di una bellezza ineguagliabile.
P.S. Nel ‘91 comprai la MITO lucky explorer per amore verso Cagiva.
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