E? arrivato il momento, dopo la presentazione della nuova Tuono, aprilia insiste sulla manopola del gas e si tuffa nel lancio della RSV model year?06!
Una moto nuova che non taglia i ponti col modello precedente ma anzi, facendo tesoro delle metodologie di lavoro tanto proficue nel mondo delle competizioni, migliora con piccoli passi ottimizzando quella che gi? prima era una tra le moto pi? gustose da guidare in strada e ancor pi? in pista.
Per esporre tutto ci? alla stampa, dimostrando ancora una volta che ?aprilia c???, siamo andati niente pop? di meno ch??. in Qatar, sul circuito mondiale di Losail! ma veniamo al dunque?.
Linea:
la nuova carenatura si distacca con moderazione dal classico design all?italiana, fatto di poche linee e ampie superfici piatte, acquisendo una serie di feritoie laterali che rendono la linea pi? movimentata. Ora la carena laterale/inferiore ? divisa in tre parti, come la vecchia ?98-?03, e si ? lavorato sugli spessori e sui materiali per ridurre il peso complessivo. Il cupolino ? identico al precedente tranne che per la griglia sulla presa d?aria dinamica e per il plexy a doppia bombatura che assieme a un maggiore riparo offerto dalla carena nella zona piedi, permette di raggiungere un livello di protezione aerodinamica migliore. Il codone ricalca totalmente quello che adesso viene montato sulla Tuono. Mostra due feritoie ai lati del gruppo ottico(a led) e una maggiore inclinazione verso l?alto rispetto al precedente. Ad alleggerire ulteriormente il complesso aiutano le nuove fiancatine sotto sella, anche queste ereditate dalla tuono, non pi? in unico pezzo ma divise in due. Il tutto, come dicevamo, non stravolge l?estetica e la fisionomia del mezzo, ma lo fa apparire forse pi? compatto, complici anche le nuove grafiche. A proposito di grafiche, forse non siamo davanti a un miracolo per l?intera gamma, ma la versione factory nera con telaio e cerchi anodizzati oro(unica colorazione disponibile per questa versione), dal vivo e inserita nel suo contesto(la pista), fa un figurone eccezionale . La R invece offre un mix di tre varianti con la riuscitissima nera, la bianca, che con sella rossa ? davvero particolare, e la rossa.
Ciclistica:
anche in questo caso,un secco no agli stravolgimenti ma piuttosto la ricerca di una perfezione umanamente irraggiungibile ma tecnicamente avvicinabile. Potrei riportarvi quello che la cartella stampa dice? potrei snocciolarvi quello che in conferenza ci hanno mostrato, ma gironzolando nei box ho avuto il piacere di scambiare quattro parole con Fabrizio Pellizzon che mi ha confermato la linea guida del gruppo. Il minimo aumento dell?inclinazione del cannotto di sterzo a 25? dimostra quanto le geometrie della vecchia versione non fossero sbagliate ma semplicemente migliorabili o ulteriormente avvicinabili alle necessit? del pubblico. Ora si ha una moto che tirando la coperta corta dei compromessi, perde qualcosa in agilit? e guadagna altrettanto in stabilit?. Intendiamoci, non che la prima fosse un taglierino sbacchettone e questa un tir da quattro frecce per far manovra, ma semplicemente si ? andati alla ricerca di un comportamento un po? pi? amichevole nella guida estrema in pista? A conti fatti, pare che guidandola veramente al limite, il suo limite e non il nostro, questa maggiore stabilit? ti permette di osare un p? di pi? rispetto a prima.
Per quanto riguarda la dotazione, nulla di nuovo sul fronte Factory mentre la R guadagna una splendida forcella Ohlins con pinze ad attacco radiale e una coppia di cerchi in alluminio ereditati anche questi dalla nuova tuono, che ricalcano fedelmente il disegno dei pregiati OZ.
Buone novit? anche sul fronte gomme visto che adesso la RSV ? omologata, forse unica al mondo, per montare tre diverse misure al posteriore che vanno dal nervoso 180/55 al morbido 190/50 fino all?incredibile 190/55 che a fronte di un considerevole aumento della rapportatura finale(comunque recuperabile con il montaggio di un pignone da 15 optional) offre una impronta a terra incredibilmente ampia anche nelle pieghe pi? estreme mantenendo una ottima agilit? nei cambi di direzione.
Motore:
Qua gli interventi sono stati decisamente pi? interessanti.
Prima di tutto abbiamo valvole di scarico maggiorate che vanno dai precedenti 31mm agli attuali 33 di diametro, poi l?immancabile aggiornamento della mappatura centralina ed anche nuovi collettori di scarico con tratto secondario pi? lungo di 20cm per guadagnare ulteriore coppia ai bassi regimi.
Ma la cosa davvero notevole, a mio avviso, ? che le teste dei nuovi modelli, prima di essere montate, vengono rifinite e sgrossate A MANO per ottimizzare ulteriormente il rendimento fluidodinamico. In pratica una specie di LIMATINA(modesta si intende) di serie che in produzione costa una follia ma d? il giusto parametro per capire quanto aprilia crede in questo prodotto e nel suo costante e incessante affinamento.
Varie:
prima di raccontarvi le emozioni di un giro a Losail, un paio di notizie interessanti di contorno.
La nuova RSV rispetta chiaramente le norme anti inquinamento euro3, che tanto penalizzano le prestazioni dei grossi bicilindrici, grazie a nuovi catalizzatori posizionati non pi? all?interno del silenziatore ma esternamente, subito al suo imbocco. In questo modo ? stato velocizzato il raggiungimento della temperatura ottimale di esercizio oltre che migliorata la loro efficienza. Per i motociclisti che invece non sanno rinunciare al classico, gustoso e commovente suono di un bicilindrico nel pieno delle proprie facolt? canore, aprilia offre come al solito tre diverse opzioni originali che non intaccano la validit? della garanzia. I soli silenziatori omologati, il completo omologato e gli evo6(non omologato), tutti ovviamente marchiati Akrapovic by Aprilia.
Parlando di garanzia, aprilia estende gratuitamente per questo modello la copertura fino a 4 anni, raddoppiando i due obbligatori per legge e dando un segnale forte dell?affidabilit? dei propri prodotti. Inoltre, all?immatricolazione del mezzo, il concessionario venditore attiver? una tessera magnetica dove verr? registrata la ?vita? della moto, con evidenti vantaggi nell?ottica della valorizzazione usato.
Dinamica:
finalmente, dopo tanti bei discorsi, veniamo al succo, al risultato di tutto questo impegno nello sviluppo e messa a punto, andiamo in pista.
Il circuito di Losail appare come una cattedrale nel deserto, a 15 minuti circa da Doha, in mezzo al nulla? Sembra un miraggio quando entri dai cancelli e scopri una atmosfera tanto familiare quanto in contrasto con l?ambiente che la circonda. La struttura ? nuovissima, ordinatissima e attorno c?? un silenzio impressionante. Il colpo d?occhio delle sette RSV factory pronte a mostrare quello che sanno fare, affiancate da altrettante R, ? anch?esso da tuffo al cuore.
Passano alcuni istanti e i motori gi? si scaldano, le raccomandazioni si sprecano ma la testa ? gi? l?, 200mt oltre, dove finisce la pit lane e iniziano le danze.
Il primo dei quattro turni a nostra disposizione lo faccio con una Factory, la numero 7.
E? lei che assolve l?ingrato compito di accompagnarmi per le sconosciute curve di questo tracciato.
Il ritmo e ridicolo e non permetterebbe di capire la differenza che passa tra uno scarabeo 125 e una 250gp, ma quantomeno comincio a scoprire un tracciato meraviglioso, tutto da raccordare con curvoni da seconda e terza piena oltre a un rettilineo da 265km/h senza problemi.
Finita la prima mezz?ora fanno girare il secondo gruppo, poi tocca nuovamente a noi, questa volta sulla R.
Strano, sembra una moto diversa, pi? dura da inserire in curva, meno reattiva ma comunque sempre ben gestibile. Anzi, molti giornalisti, magari meno avvezzi alla guida in pista hanno trovato persino pi? ?amichevole? la R che non la Factory, dimostrando che quando una ciclistica ? sana, certi preziosismi come Ohlins e OZ possono non servire.
I due turni del pomeriggio, nonostante la mia condizione fisica non ottimale, li ho goduti davvero a pieno. Ho trovato una Factory davvero facile e veloce da inserire in curva, rapida nei cambi di direzione e mai in difficolt?, nemmeno quando esaltato da una uscita di curva a dx ho insistito troppo sul gas e mi sono trovato lungo al tornantino seguente. Per la mia Factory nessun problema, si acquatta sulla forcella anteriore, tarata ottimamente, scodinzola un po? col posteriore come a dirmi ?ragazzo che fai, ci provi? e mi riconduce sulla retta via senza fare disastri. Grazie!
Ad essere sincero non sono stato in grado di percepire la maggiore stabilit? del mezzo con cannotto pi? aperto, forse per la poca confidenza col tracciato, forse perch? gi? abituato a una RSV(la mia) che con ammortizzatore di sterzo e taratura discreta delle sospensioni non mi ha mai dato grossi problemi in merito. Ho invece avvertito distintamente la differenza di comportamento tra le due versioni R e Factory. Personalmente mi sono trovato meglio con la Factory ma come dicevo prima, altri hanno preferito il maggiore filtro che offre la R, pi? stradale e meno tecnica nelle reazioni.
Una cosa che invece ho percepito con piacere, nonostante le moto fossero in configurazione omologata, ? il discreto incremento di coppia ai medi e il minore buco specie nei chiudi/apri a centro curva che tanto mi infastidivano con la precedente versione.
In conclusione vi posso dire che siamo di fronte a una moto decisamente matura.
Molto equilibrata nelle reazioni e che permette, a chi ne ? capace, di raggiungere livelli di guida in pista di assoluto riferimento, anche nei confronti delle hyperdopate concorrenti giapponesi, mantenendo livelli di sicurezza e controllo incredibili.
Forse il passo in avanti rispetto alla precedente versione ? stato fatto in questo senso, non l?estremizzazione di un lato caratteriale ben definito, come la leggerezza, la potenza, l?agilit? o quant?altro ma piuttosto il perfetto bilanciamento di tutte le caratteristiche che compongono una ottima sportiva stradale, fino a produrre un grande mix di sapori dal gusto pieno, corposo e persistente dove un ingrediente non prevale mai sull?altro fino a sminuirlo.
Gran bella moto!
M.c.M. team
Bulldog
Una moto nuova che non taglia i ponti col modello precedente ma anzi, facendo tesoro delle metodologie di lavoro tanto proficue nel mondo delle competizioni, migliora con piccoli passi ottimizzando quella che gi? prima era una tra le moto pi? gustose da guidare in strada e ancor pi? in pista.
Per esporre tutto ci? alla stampa, dimostrando ancora una volta che ?aprilia c???, siamo andati niente pop? di meno ch??. in Qatar, sul circuito mondiale di Losail! ma veniamo al dunque?.
Linea:
la nuova carenatura si distacca con moderazione dal classico design all?italiana, fatto di poche linee e ampie superfici piatte, acquisendo una serie di feritoie laterali che rendono la linea pi? movimentata. Ora la carena laterale/inferiore ? divisa in tre parti, come la vecchia ?98-?03, e si ? lavorato sugli spessori e sui materiali per ridurre il peso complessivo. Il cupolino ? identico al precedente tranne che per la griglia sulla presa d?aria dinamica e per il plexy a doppia bombatura che assieme a un maggiore riparo offerto dalla carena nella zona piedi, permette di raggiungere un livello di protezione aerodinamica migliore. Il codone ricalca totalmente quello che adesso viene montato sulla Tuono. Mostra due feritoie ai lati del gruppo ottico(a led) e una maggiore inclinazione verso l?alto rispetto al precedente. Ad alleggerire ulteriormente il complesso aiutano le nuove fiancatine sotto sella, anche queste ereditate dalla tuono, non pi? in unico pezzo ma divise in due. Il tutto, come dicevamo, non stravolge l?estetica e la fisionomia del mezzo, ma lo fa apparire forse pi? compatto, complici anche le nuove grafiche. A proposito di grafiche, forse non siamo davanti a un miracolo per l?intera gamma, ma la versione factory nera con telaio e cerchi anodizzati oro(unica colorazione disponibile per questa versione), dal vivo e inserita nel suo contesto(la pista), fa un figurone eccezionale . La R invece offre un mix di tre varianti con la riuscitissima nera, la bianca, che con sella rossa ? davvero particolare, e la rossa.
Ciclistica:
anche in questo caso,un secco no agli stravolgimenti ma piuttosto la ricerca di una perfezione umanamente irraggiungibile ma tecnicamente avvicinabile. Potrei riportarvi quello che la cartella stampa dice? potrei snocciolarvi quello che in conferenza ci hanno mostrato, ma gironzolando nei box ho avuto il piacere di scambiare quattro parole con Fabrizio Pellizzon che mi ha confermato la linea guida del gruppo. Il minimo aumento dell?inclinazione del cannotto di sterzo a 25? dimostra quanto le geometrie della vecchia versione non fossero sbagliate ma semplicemente migliorabili o ulteriormente avvicinabili alle necessit? del pubblico. Ora si ha una moto che tirando la coperta corta dei compromessi, perde qualcosa in agilit? e guadagna altrettanto in stabilit?. Intendiamoci, non che la prima fosse un taglierino sbacchettone e questa un tir da quattro frecce per far manovra, ma semplicemente si ? andati alla ricerca di un comportamento un po? pi? amichevole nella guida estrema in pista? A conti fatti, pare che guidandola veramente al limite, il suo limite e non il nostro, questa maggiore stabilit? ti permette di osare un p? di pi? rispetto a prima.
Per quanto riguarda la dotazione, nulla di nuovo sul fronte Factory mentre la R guadagna una splendida forcella Ohlins con pinze ad attacco radiale e una coppia di cerchi in alluminio ereditati anche questi dalla nuova tuono, che ricalcano fedelmente il disegno dei pregiati OZ.
Buone novit? anche sul fronte gomme visto che adesso la RSV ? omologata, forse unica al mondo, per montare tre diverse misure al posteriore che vanno dal nervoso 180/55 al morbido 190/50 fino all?incredibile 190/55 che a fronte di un considerevole aumento della rapportatura finale(comunque recuperabile con il montaggio di un pignone da 15 optional) offre una impronta a terra incredibilmente ampia anche nelle pieghe pi? estreme mantenendo una ottima agilit? nei cambi di direzione.
Motore:
Qua gli interventi sono stati decisamente pi? interessanti.
Prima di tutto abbiamo valvole di scarico maggiorate che vanno dai precedenti 31mm agli attuali 33 di diametro, poi l?immancabile aggiornamento della mappatura centralina ed anche nuovi collettori di scarico con tratto secondario pi? lungo di 20cm per guadagnare ulteriore coppia ai bassi regimi.
Ma la cosa davvero notevole, a mio avviso, ? che le teste dei nuovi modelli, prima di essere montate, vengono rifinite e sgrossate A MANO per ottimizzare ulteriormente il rendimento fluidodinamico. In pratica una specie di LIMATINA(modesta si intende) di serie che in produzione costa una follia ma d? il giusto parametro per capire quanto aprilia crede in questo prodotto e nel suo costante e incessante affinamento.
Varie:
prima di raccontarvi le emozioni di un giro a Losail, un paio di notizie interessanti di contorno.
La nuova RSV rispetta chiaramente le norme anti inquinamento euro3, che tanto penalizzano le prestazioni dei grossi bicilindrici, grazie a nuovi catalizzatori posizionati non pi? all?interno del silenziatore ma esternamente, subito al suo imbocco. In questo modo ? stato velocizzato il raggiungimento della temperatura ottimale di esercizio oltre che migliorata la loro efficienza. Per i motociclisti che invece non sanno rinunciare al classico, gustoso e commovente suono di un bicilindrico nel pieno delle proprie facolt? canore, aprilia offre come al solito tre diverse opzioni originali che non intaccano la validit? della garanzia. I soli silenziatori omologati, il completo omologato e gli evo6(non omologato), tutti ovviamente marchiati Akrapovic by Aprilia.
Parlando di garanzia, aprilia estende gratuitamente per questo modello la copertura fino a 4 anni, raddoppiando i due obbligatori per legge e dando un segnale forte dell?affidabilit? dei propri prodotti. Inoltre, all?immatricolazione del mezzo, il concessionario venditore attiver? una tessera magnetica dove verr? registrata la ?vita? della moto, con evidenti vantaggi nell?ottica della valorizzazione usato.
Dinamica:
finalmente, dopo tanti bei discorsi, veniamo al succo, al risultato di tutto questo impegno nello sviluppo e messa a punto, andiamo in pista.
Il circuito di Losail appare come una cattedrale nel deserto, a 15 minuti circa da Doha, in mezzo al nulla? Sembra un miraggio quando entri dai cancelli e scopri una atmosfera tanto familiare quanto in contrasto con l?ambiente che la circonda. La struttura ? nuovissima, ordinatissima e attorno c?? un silenzio impressionante. Il colpo d?occhio delle sette RSV factory pronte a mostrare quello che sanno fare, affiancate da altrettante R, ? anch?esso da tuffo al cuore.
Passano alcuni istanti e i motori gi? si scaldano, le raccomandazioni si sprecano ma la testa ? gi? l?, 200mt oltre, dove finisce la pit lane e iniziano le danze.
Il primo dei quattro turni a nostra disposizione lo faccio con una Factory, la numero 7.
E? lei che assolve l?ingrato compito di accompagnarmi per le sconosciute curve di questo tracciato.
Il ritmo e ridicolo e non permetterebbe di capire la differenza che passa tra uno scarabeo 125 e una 250gp, ma quantomeno comincio a scoprire un tracciato meraviglioso, tutto da raccordare con curvoni da seconda e terza piena oltre a un rettilineo da 265km/h senza problemi.
Finita la prima mezz?ora fanno girare il secondo gruppo, poi tocca nuovamente a noi, questa volta sulla R.
Strano, sembra una moto diversa, pi? dura da inserire in curva, meno reattiva ma comunque sempre ben gestibile. Anzi, molti giornalisti, magari meno avvezzi alla guida in pista hanno trovato persino pi? ?amichevole? la R che non la Factory, dimostrando che quando una ciclistica ? sana, certi preziosismi come Ohlins e OZ possono non servire.
I due turni del pomeriggio, nonostante la mia condizione fisica non ottimale, li ho goduti davvero a pieno. Ho trovato una Factory davvero facile e veloce da inserire in curva, rapida nei cambi di direzione e mai in difficolt?, nemmeno quando esaltato da una uscita di curva a dx ho insistito troppo sul gas e mi sono trovato lungo al tornantino seguente. Per la mia Factory nessun problema, si acquatta sulla forcella anteriore, tarata ottimamente, scodinzola un po? col posteriore come a dirmi ?ragazzo che fai, ci provi? e mi riconduce sulla retta via senza fare disastri. Grazie!
Ad essere sincero non sono stato in grado di percepire la maggiore stabilit? del mezzo con cannotto pi? aperto, forse per la poca confidenza col tracciato, forse perch? gi? abituato a una RSV(la mia) che con ammortizzatore di sterzo e taratura discreta delle sospensioni non mi ha mai dato grossi problemi in merito. Ho invece avvertito distintamente la differenza di comportamento tra le due versioni R e Factory. Personalmente mi sono trovato meglio con la Factory ma come dicevo prima, altri hanno preferito il maggiore filtro che offre la R, pi? stradale e meno tecnica nelle reazioni.
Una cosa che invece ho percepito con piacere, nonostante le moto fossero in configurazione omologata, ? il discreto incremento di coppia ai medi e il minore buco specie nei chiudi/apri a centro curva che tanto mi infastidivano con la precedente versione.
In conclusione vi posso dire che siamo di fronte a una moto decisamente matura.
Molto equilibrata nelle reazioni e che permette, a chi ne ? capace, di raggiungere livelli di guida in pista di assoluto riferimento, anche nei confronti delle hyperdopate concorrenti giapponesi, mantenendo livelli di sicurezza e controllo incredibili.
Forse il passo in avanti rispetto alla precedente versione ? stato fatto in questo senso, non l?estremizzazione di un lato caratteriale ben definito, come la leggerezza, la potenza, l?agilit? o quant?altro ma piuttosto il perfetto bilanciamento di tutte le caratteristiche che compongono una ottima sportiva stradale, fino a produrre un grande mix di sapori dal gusto pieno, corposo e persistente dove un ingrediente non prevale mai sull?altro fino a sminuirlo.
Gran bella moto!
M.c.M. team
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