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    #1

    Messaggio Alla Nazione

    Buona sera. Buona sera a tutti!

    Come prima cosa vorrei ringraziare MacTwin per la possibilità accordatami, era diverso tempo infatti che non avevo occasione di rivolgermi in modo così diretto al popolo italiano.
    Ho provato a contattare anche Carlo Azelio, ma questo risultava indiscutibilmente impegnato nel difficile compito di mantenere la Tuono in regola con le attuali norme vigenti.

    È il tradizionale periodo degli auguri. Ma io penso che, soprattutto questa sera, in prossimità della fine di questo 2005, occorrono delle considerazioni prima degli auguri. Occorre non chiudere gli occhi sulla realtà nella quale viviamo; occorre, vorrei dire, un atto o più atti di verità.


    Volevo dare uno sguardo ai momenti salienti, ai momenti più faticosi, più dolorosi, più duri di questo 2005.

    Anzitutto, alle pagine ancora insanguinate in tutti i forum di moto, del suo popolo continuamente colpito da abusi; è vero che si dice che sono problemi interni di un paese che solo Silvio ha diritto di controllare! Non faccio un discorso di politica interna, faccio un discorso umano. C'è gente che spara, c'è gente che muore. Ci sono bambini che muoiono! Ma lui?

    C'è ancora violenza: forze dell'ordine organizzate, sequestri di motoveicoli; ai commerci illeciti, dei pezzi rubati, delle moto rubate, si sono aggiunti persino i commerci di punti patente!

    Ancora interrogativi su come chiudere la fase più grave della incompetenza politica.

    E io devo dire con molta semplicità che, pure questa fase, ha bisogno di essere chiusa. Occorre trovare la strada, e possibilmente con le curve.

    Occorre poterla percorrere. Certo, secondo giustizia, una giustizia vera, senza limiti assurdi e senza autovelox: giustizia!

    Né si possono tacere, a proposito della giustizia, le gravi preoccupazioni che si generano nell'animo dei cittadini, di fronte ad atteggiamenti che possono dare la sensazione, o peggio, di una congiura.

    Ma, prima di arrenderci, un momento, vogliamo vedere le cose positive?


    Guardate anzitutto le due grandi, coraggiose moto di questi ultimi tempi. RSV e Tuono: non è una pagina di piccolo conto!

    Pensiamo alla intensificata lotta alla moda, alla generalizzazione, alla standardizzazione, alla mancanza di concretezza, qui da noi, con grandissimi successi, eccezionali successi. Con il plauso riconoscente della nazione che ripete la fiducia nella produzione italiana, nelle nostre moto, infaticabili e coraggiose e tante volte eroiche.

    Io credo che mi capirete se qui mi fermo un istante in commossa meditazione; perché parlare stasera della forza del bicilindrico e non dire il nome di Ducati, è impossibile. Un primo ispiratore, un motore di grande capacità e fascino, carico di passione, con estimatori dalla pazienza eccezionale, passione, dalla fedeltà, dalla capacità di stare al di sopra dei problemi, a volte troppo.
    E che come musa ha ispirato la creazione di una nuova forza, ancor più particolare ed unica.

    Un momento di meditazione che non può colmare il vuoto.
    Il vuoto che spesso si crea dietro questi mezzi, pur se limitati nella potenza.

    E, poi, proseguendo in questo elenco di cose positive, questa intensa, aumentata volontà di alcuni, caparbi, motociclisti di lottare insieme con i vari plurifrazionati; persone che sentono il dovere morale e sportivo di difendere la diversità della persona umana in ogni parte del mondo, difendendo in primis la diversità ingegneristica delle proprie cavalcature.

    E i successi sul piano internazionale; con l'ingresso, anche se temporaneo, dell'Aprilia in SuperBike. Successi che se valutati con la capacità di una piccola casa motociclistica senza nessuna esperienza hanno sapore di una grande vittoria.

    Ce n'è di cose positive!

    È uno sguardo; terminato il quale, fatta questa sintesi, mi vien fatto di dire: e noi?

    Noi! Noi continuiamo un cammino difficile, con tensioni innumerevoli - consentitemi - diverse, delle quali ce le potremmo risparmiare con un po' di senso di responsabilità!

    La nostra meta è una democrazia vera, una democrazia motociclistica.

    E io mi sento di dire che questa meta di democrazia vera sarà raggiunta dalla forza e dalla fede del popolo italiano, indipendentemente da quale sia il loro motoveicolo.


    Una democrazia vera che abbia al centro la moto.

    Una presenza capace di mutare nei cittadini una convinzione, che pare invincibile, di uno Stato inefficiente, insensibile, sempre inadempiente nei suoi confronti.

    Occorre un risveglio forte, idoneo ad un dialogo umano tra Stato e cittadino, fatto di lealtà, di credibilità vicendevole, perché si ricostruisca una fiducia veramente valida.


    Per questi fini noi abbiamo bisogno di strade e di piste.

    Abbiamo bisogno di libertà.

    Abbiamo bisogno di fiducia.


    Per tutto questo si chiede, giustamente, il massimo impegno al Presidente della Repubblica. Si chiede il massimo impegno a tutti gli organi costituzionali dello Stato. Ed è giusto!

    Però si chiede anche l'impegno dei motociclisti, di ogni motociclista. Me lo consentite? Di ogni possessore di moto!
    Perchè basterebbe poco per impedire che la libertà si trasformi in anarchia stradale.

    Siamo politicamente ad una svolta. Siamo ad un bivio importante. Occorre prendere una strada.
    Scegliamo quella con le curve!

    Perché occorre anche sottolineare, ancora una volta, un dilagare di polemiche personali, di forme di insinuazione, di vere aggressioni anche a realtà che hanno contribuito a costruire e rinforzare la passione di tutti noi motociclisti. Manifestazioni che presentano non la libertà di espressione del proprio pensiero, ma la degenerazione, la degradazione, non degne di un motociclista e dell'intelletto umano.

    Qui è necessaria la buona volontà e la collaborazione di tutti, perché quello che conta, quello che deve contare, soprattutto, è il supremo, generale interesse del popolo motociclista nella verità.

    È certo responsabile il Capo dello Stato, ma vale per ciascuno.
    Ed a ciascuno chiede di mandare a quel paese tutti coloro che predicandosi esperti diffondono informazioni fasulle o parziali, giudicando e denigrando cose a lui oscure.

    Ecco, solo dopo queste premesse, dopo queste considerazioni, allora, mi sento libero di fare gli auguri a tutti i veri motociclisti.



    Auguri di buon anno.

    Auguri a voi, ospiti graditi del forum, che provenite da altre marche, da altri credi e a volte soffrite perché noi non sempre abbiamo comprensione e noi stessi cadiamo in eccesso di parzialità.

    Vogliamo che ognuno senta di non essere solo.

    Allora lasciatemi gridare: dunque finché al mondo vi sarà qualcuno capace di amare la moto, non si spegnerà mai la speranza! E ogni augurio è anche offerta di speranza.
    E non abbiate dubbi, perchè anche di fronte ad essi bisogna tenere aperto!

    Buon anno a tutti, con tutto il cuore!

    O.L. Scalfaro
    Last edited by O. L. Scalfaro; 14-12-05, 16:49.

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    #2

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      #3
      con il dovuto rispetto..
      Ella ha dimenticato di mandare a quel paese masocca

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        #4
        È certo responsabile il Capo dello Stato, ma vale per ciascuno.
        Ed a ciascuno chiede di mandare a quel paese tutti coloro che predicandosi esperti diffondono informazioni fasulle o parziali, giudicando e denigrando cose a lui oscure.
        da una persona del suo calibro non puoi mica aspettarti delle cadute di stile.

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          #5
          Originally posted by MacTwin
          da una persona del suo calibro non puoi mica aspettarti delle cadute di stile.
          mi ero perso..
          in fondo stamane avevo dichiarato di essere svegliato "sintetico"

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            #6
            Grazie Oscar,
            le parole da te proferite mi fanno sentire orgoglioso di essere motociclista

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              #7
              applausi......le ultime frasi le metter? come firma

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