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Shiver in Russia

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    #16
    Originally posted by IRC View Post
    Bello!
    Mi ricorda i tempi della mia prima moto, Guzzi ImolaII con cui facevo viaggi interminabili (visto anche quanto andava piano).
    Domanda: che facevi in quei giorni in cui si legge Km0?

    Ah,ah.. bella domanda..

    KM90-60-90!

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      #17
      In Russia con la ?Piccoletta?

      Domenica 08/08/2010
      Tappa N. 2 Erd ? Leopoli Km. 625 Litri 28,45 Rifornimenti n.4
      Solo adesso che scrivo questo diario mi sono reso conto che fosse una domenica, vi assicuro che per tutto il viaggio siamo stati fuori dal tempo.
      Sveglia alle 5 e partenza per le 6, siamo tutti puntuali e tutti pronti a mordere l'asfalto.
      Oggi ? previsto il tappone dolomitico di oltre 600 km suddivisi fra Ungheria oltre 200 km e Ucraina i restanti 400 km. La ?piccoletta? non manifesta il minimo segno di cedimento lungo tutto il tragitto, il pilota invece parecchi. Nella sua testa aveva pensato di passare l'Ungheria ridendo e scherzando e poi di doversi impegnare per il territorio Ucraino.
      Quando si ? ritrovato aggrappato al manubrio ad oltre 130 km/h per quasi 200 km di autostrada Ungherese, ha capito che la giornata iniziava male. L'ottimista ? arrivato in frontiera gi? con la lingua a penzoloni. Il paesaggio ungherese in questa tappa si presenta con una pianura infinita dove i boschi si alternano ai campi coltivati.
      In frontiera ci passiamo quasi 2 ore, tempo pi? che accettabile viste le esperienze delle precedenti edizioni e poi diciamolo, in 2 ore uno ha anche il tempo di riprendersi.
      Una volta in Ucraina scopriamo il vero volto dell'est europeo, ripensando a quanto mi erano sembrati arretrati i villaggi Ungheresi capisco quanto mi ero preoccupato per nulla. Qui ? tutto mille volte peggio, dalle abitazioni ai mezzi di trasporto, dalle strade ai distributori.
      Le macchine e i camion sono per la maggior parte residuati della ex unione sovietica, non sanno cosa sia la normativa antinquinamento e sono spesso fermi sul bordo della strada con qualcuno che armeggia dentro il vano motore. Con i distributori si finisce quasi sempre per litigare, raramente ci ? capitato di fare benzina senza problemi.
      Il percorso prevede per la prima parte l'attraversamento dei monti Carpazi. Una strada piena di curve con un fondo stradale ancora discreto e paesaggi davvero entusiasmanti.
      Al nostro passaggio si affacciavano da ogni dove ad ammirare lo spettacolo, segnale evidente che non si vedono molte motociclette da queste parti.
      Mentre siamo tutti presi a goderci la strada e il paesaggio si verifica il secondo inconveniente tecnico. La Guzzi California rompe il cuscinetto dell'albero cardanico. Non ci sono soluzioni alternative, moto sul furgone e fanno due in due giorni.
      Terminati i monti Carpazi ci restano centinaia di chilometri di pianura, ma per fortuna qui le autostrade non sono ancora arrivate e quindi le medie sono molto basse.
      Arriviamo in albergo quasi in orario dopo una serie di giri per il centro alla ricerca della retta via.
      A differenza del precedente questo ? pi? che discreto, anche se la cena lascia un po' a desiderare.
      Problemi? Guasto alla Guzzi e prime multe per due partecipanti.
      Frontiera fra Ungheria e Ucraina

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        #18
        In Russia con la ?Piccoletta?

        Luned? 09/08/2010
        Tappa N. 3 Leopoli ? Kiev Km. 572 Litri 32,75 Rifornimenti n.4
        Sveglia alle 6 partenza alle 8, entusiasmo un tantino in calo, forse la stanchezza.
        Anche in questa tappa i chilometri non sono pochi, se poi sono da fare sotto la pioggia ed evitando il pi? possibile le voragini in mezzo alla strada allora diventano davvero pesanti.
        In questa giornata abbiamo testato la resistenza all'acqua e la resistenza alle buche delle strade Ucraine.
        La ?piccoletta? non ha avuto nessun problema ne sotto la pioggia costante ne sotto il diluvio che ci hanno accompagnato per la prima parte del percorso. I pantaloni della tuta antipioggia, invece hanno dato segni di cedimento nella parte inguinale. Vi lascio immaginare la piacevole sensazione provata nel guidare in quelle condizioni.
        Un discorso a parte bisogna fare per le buche presenti sulle strade. Non avete idea di come sono ridotte le strade in Ucraina, sembrano uscite da un impasto di groviera. Specialmente se si considera che abbiamo percorso la strada che collega le due principali citt? della nazione. In alcuni punti erano veramente impercorribili, probabilmente siamo stati fortunati ad aver trovato brutto tempo e quindi ad averle affrontate a velocit? ridotta.
        Anche in questo caso nessun problema per la piccoletta mentre tanti per i polsi del pilota.
        Avvicinandoci a Kiev aumentano i problemi con i distributori e la temperatura. Negli ultimi venti chilometri prima di entrare in citt? la temperatura ? salita di dodici gradi, essendo agghindati per il freddo patito in mattinata ci siamo sciolti come neve al sole.
        Arrivati in citt? ci fermiamo per la foto di rito, si sente una certa elettricit? nell'aria, la prima meta ? raggiunta e non ci sono stati altri inconvenienti.
        Entriamo in citt? e ci facciamo guidare all'albergo. Anche l'albergo ? un retaggio dell'unione sovietica, imponente ma fatiscente. Dopo non poca fatica prendiamo possesso delle camere, anguste e torride. Impressionante il servizio di sicurezza per evitare l'accesso alle camere di chi non ? cliente dell'albergo.
        Cena in un ristorante vicino all'albergo e una birra in uno dei tanti bar della zona.
        Problemi? La pioggia, il freddo, le strade e il caldo della metropoli.

        Sosta lungo la strada per Kiev


        Esempio di autostrada Ucraina


        Arrivo a Kiev

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          #19
          In Russia con la ?Piccoletta?


          Marted? 10/08/2010
          Giornata N. 4 Kiev

          Giornata dedicata alla visita della citt?. La colazione ? perfettamente in linea con lo stile sovietico dell'albergo. Tutti seduti al proprio posto come bravi soldatini, a disposizione solo quanto previsto dalla propria razione kappa. Guai a chiedere una qualsiasi variazione del protocollo, arriva dalla cucina il compagno colonnello cuoco che decide del tuo futuro.
          Prima di iniziare la visita alla citt? dobbiamo portare in riparazione i 2 mezzi guasti. Momento di massimo splendore per gli uomini aprilia, quindi per me. Partiamo dall'hotel con destinazione il concessionario Aprilia. Attraversiamo una zona industriale molto fatiscente e il resto del gruppo ironizza sulla location della concessionaria. Quando per? arriviamo presso il concessionario che ? insediato in un edificio nuovissimo con vetrate a specchi, posso finalmente zittire tutti e fare la ruota stile pavone.
          Finalmente ci dirigiamo verso il centro citt? e scopriamo una Kiev ordinata, pulita, piena di storia e molto vivace e con lei anche le sue donne che sono tante e belle. Pranziamo in un self service in centro dove gustiamo le specialit? Ucraine e poi un buon caff? espresso in un vicino bar da dove qualcuno, uscendo un po? di fretta dimentica di pagare il conto ? Nel frattempo arrivano buone notizie per la Moto Guzzi California che ? gi? pronta mentre nulla da fare per la Honda Transalp. Pur bravo che sia il meccanico aprilia, non ? in grado di compiere miracoli: Le Honda sono importate in Ucraina dal 2000 e trovare il pezzo di ricambio per una moto costruita nel 1988 non ? cosa semplice. La nostra giornata a Kiev si conclude con una piacevole cena in altrettanto piacevole locale sulle rive del fiume. Ora tutti a dormire che domani abbiamo appuntamento con la dogana Russa ?
          Problemi? Il caldo afoso della metropoli.

          Spero di aver soddisfatto i curiosi che volevano sapere cosa si faceva nelle giornate a KM 0

          Vista delle moto dalla camera al 12? piano

          Padri fondatori della citt?

          Basilica di santa Sofia

          Vista della piazza (le cupole sono in alto, non distraetevi)

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            #20
            Quante belle cupole.....

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              #21
              In Russia con la ?Piccoletta?

              Mercoled? 11/08/2010
              Tappa N. 5 Kiev ? Orel Km. 478 Litri 24,50 Rifornimenti n.3
              Oggi dovremmo entrare in territorio russo, ma prima bisogna superare lo scoglio della frontiera, che fra l'altro dista ancora 300 chilometri.
              La giornata inizia benino, saltiamo la colazione in stile sovietico in quanto il regime non prevede le partenze all'alba. Il primo tratto lo affrontiamo in autostrade quasi degne di questo nome, sosta in un bar carino per la colazione e la temperatura sembra mantenersi a livelli accettabili. Quando il sole comincia ad essere battente, i chilometri autostradali diventano troppi e l'asfalto davanti alla ruota sembra sempre uguale a quello appena passato. L'Ucraina era il granaio dell'Unione Sovietica, ? una pianura vastissima e le strade sono per forza di cose piatte e dritte, ma anche tanto tanto noiose.
              Il bello deve ancora arrivare, non sono favole quelle che si raccontano sulle frontiere dell'est, impieghiamo oltre 5 ore per passare dall'Ucraina alla Russia. Arriviamo in frontiera quando il sole ? allo zenit e naturalmente ci fanno aspettare allo scoperto. Ci viene contestato il fatto che sul libretto di circolazione non ? indicato il modello della moto ma solo la marca, poi si prosegue con il passaporto misteriosamente strappato di Sergio e per finire si chiude con la incredibile saga della compilazione del modulo in cirillico
              I primi 2 episodi sono accaduti alla frontiera Ucraina dove passiamo la maggior parte del tempo e dove ci inventiamo di tutto per passare il tempo. Da segnalare le condoglianze alla moglie di Sergio che ad un certo punto, in seguito a traduzioni molto approssimative, si ritiene deceduto. Quando le ore cominciano a diventare tante per? il fronte si spezza e serpeggiano i primi malumori.
              Una volta arrivati alla frontiera russa ci attende la compilazione del famigerato modulo di ingresso rigorosamente in cirillico. Sembrava di essere i protagonisti di una condid camera o di un film di Fantozzi, mediamente lo abbiamo dovuto riscrivere 5 volte a testa, magari per cambiare solo una virgola.
              Ormai stremati riusciamo a passare in terra Russa e prendiamo subito confidenza con il fondo stradale parecchio dissestato e realizziamo che anche da queste parti l?ANAS locale ? a corto di fondi per la manutenzione.
              Giusto il tempo di rilassarci nel primo bar sulla strada quando improvvisamente l?asfalto infuocato cede sotto il peso dei cavalletti ed alcune moto cadono a terra. Per qualcuno la cosa si risolve solo con dei graffi, altri rompono i supporti delle borse e sono costretti ad imbarcarli sul furgone.
              In questo caso la piccoletta si piega ma non cade, essere leggeri servir? pure a qualcosa!!!
              Una volta ripartiti, per un errore di percorso aggiungiamo un centinaio di chilometri al programma gi? parecchio consistente. In alcuni tratti ?esageriamo? un po' troppo e un sorpasso oltre la linea continua ? stato immortalato dalle cineprese della polizia che intima l?alt alla incolpevole Moto Guzzi di Claudio. La polizia minaccia di farci visita in serata all?hotel per mostrarci l?intero filmato.
              Probabilmente le galere locali sarebbero migliori dell'albergo che ci ospita, sicuramente il peggiore di tutto il viaggio. Qui il regime sovietico sembra ancora in essere e le camere sono veri e propri forni, i letti hanno dei pezzi di compensato al posto delle reti e l'impianto idraulico del bagno ? costituito da un tubo di gomma che alimenta sia la doccia che il lavabo.
              Il malumore aumenta, oltre al caldo, la stanchezza e l'orario scopriamo di essere pure senza cena.
              A questo punto il gruppo si divide e qualcuno finisce per magiare in un fastfood ed altri in un ristorante a 5 stelle. Durante la ricerca di un posto dove mangiare abbiamo la possibilit? di dare un'occhiata alla cittadina. Sembrerebbe interessante, peccato non avere avuto il tempo per poterla visitare meglio.
              Problemi? Autostrade Ucraine dritte, piatte e torride. Funzionari di frontiera. Strade russe. Errore di percorso, albergo e cena.

              Una delle incredibili trattative per riuscire ad avere benzina

              Poliziotto Russo crossista e infortunato l'altro ? Paolo la nostra guida

              Dovremmo essere a Orel, ma scopriamo che mancano ancora 100 Km

              Attesa per sapere le sorti ci Claudio e Caterina fermati dalla polizia

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                #22
                Gioved? 12/08/2010
                Tappa N. 6 Orel ? Mosca Km. 509 Litri 23,50 Rifornimenti n.3

                L'orario di partenza viene posticipato viste le traversie del giorno prima. I chilometri da fare sono tanti, ma non dobbiamo attraversare dogane e questo ? un bel vantaggio.
                Tutti sono pronti prima del previsto, non si sa se per la smania di arrivare a Mosca o per la fretta di abbandonare l'albergo da incubo. La colazione aggrava, se possibile, la valutazione dell'albergo.
                Si svolge in una saletta angusta dove i tavolini sono sistemati a 2 centimetri l'uno dall'altro. Il servizio ? svolto da zelanti matrone che in pratica portano solo acqua calda e yogurt ed ad ogni richiesta (compresa l'acqua) chiedono dei rubli. Sar? per questo che tutti fanno una colazione veloce?
                Qualche giorno pi? tardi, a mente fredda abbiamo fatto alcune considerazioni in merito all'albergo. Sicuramente ? stato il peggiore della vacanza, ma per gli standard locali era un albergo di tutto rispetto. Insieme a noi era presente una squadra di calcio che probabilmente ha trovato tutto estremamente normale. In Russia e, in misura minore, in Ucraina concetti di povert? e ricchezza sono molto, ma molto distanti fra loro.

                Partiamo per Mosca, la strada si snoda fra una serie di saliscendi contornati da boschetti, case molto dimesse, gialli campi di frumento da poco trebbiati. Man mano che ci avviciniamo a Mosca c?? una crescente tensione su come troveremo il cielo in citt? dopo tutto quello che ci ? stato riferito dall'Italia. A circa 200 Km dalla meta improvvisamente ci troviamo immersi in una fitta nebbia di fumo, anche se non possiamo parlarci ? evidente l?espressione di ognuno di noi che traspare dalla visiera del casco. Approfittiamo della sosta per il pranzo per decidere il da farsi. Quando riprendiamo la strada il cielo ? ritornato azzurro e il sole splendente.
                Nel frattempo la polizia ha fermato il FIAT Ducato dello staff per un controllo e chiedono alcune informazioni sulla HONDA TRANSALP (ma da quanto c?o di tempo ? sul furgone ???) ovvero: di chi ? la moto ? e soprattutto, mi fate vedere i documenti ?
                E allora Carlo (di chiare origini romane) si chiede: ando c...o stanno le chiavi della moto ??? Le chiavi naturalmente sono nella tasca del giacca del proprietario che ? con noi in moto con il fratello. Quindi sosta per tutto il gruppo, i due fratelli (KARAMAZOV) tornano al posto di blocco per spiegare ogni cosa e liberare il povero Carlo. Dopo una lunga trattativa il furgone pu? riprendere la strada, ci raggiunge e insieme entriamo in Mosca. Alle porte della citt? facciamo la foto di rito davanti al cartello della citt?. Siamo tutti elettrizzati, anche la seconda meta, nonch? tappa principale, ? stata raggiunta. Affrontiamo il traffico a dir poco caotico della metropoli per arrivare in hotel, in queste occasioni ringrazio sempre l'aprilia per avere messo il raffreddamento a liquido sulla piccoletta. Passiamo circa un'ora nel traffico ad una velocit? prossima allo zero e la ventola ? praticamente sempre in funzione.
                Viste le mie dimensioni potrei anche sgattaiolare nel traffico, ma i miei compagni di avventura avrebbero qualche difficolt?.
                Arrivati in albergo, pi? che discreto, scopriamo di non avere le camere con aria condizionata. Scatta la sommossa popolare e riusciamo ad averla ma dal giorno successivo.
                Comunque sia siamo tutti felici per i due giorni di riposo che ci aspettano. Cena al ristorante dell'albergo e un giro nei dintorni per una birra prima di andare a dormire.
                Problemi? Strade Russe, documenti della moto e traffico di Mosca.

                Orel vista dalla camera d'albero. Notare il traffico!!!

                Fumo sulla strada per Mosca.

                Arrivo a Mosca

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                  #23
                  Il tuo report ? proprio bello e interessante.
                  Metti per? qualche fotina in pi?.

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                    #24
                    In Russia con la ?Piccoletta?


                    Venerd? 13/08/2010
                    Giornata N. 7 Mosca

                    Oggi si parte tardi, l'appuntamento ? alle 9 con la guida per la visita della citt?, quindi me la posso prendere comoda. Come sempre quando ci si rilassa ci si lascia andare e infatti rimango a letto. Riesco a malapena a prendere un caff? al bar ed ? gi? ora di partire.
                    Iniziamo con la metropolitana, una delle pi? estese al mondo, frequentatissima e stupenda. Ci spiegano che ? stata concepita come strumento di propaganda, quindi ogni stazione ha un suo preciso tema e significato.
                    Ritornati in superficie ci attende il battello per la gita sulla Moscova, il fiume intorno al quale ? cresciuta la citt?. Veniamo sbarcati poco distanti dal Cremlino, dopo un breve tragitto a piedi arriviamo davanti alla cattedrale di San Basilio e da li accediamo alla Piazza Rossa. Cosa dire, non so esprimere la sensazione, ? qualcosa di magico e imponente al tempo stesso. Consiglio a tutti una visita, non ne resterete delusi. Immancabile foto ricordo davanti al mausoleo di Lenin e riusciamo ad assistere al cambio della guardia. Bello ma ? uno spettacolo solo per turisti.
                    Nel pomeriggio visitiamo il cimitero dei personaggi famosi e scopriamo tanti retroscena anche relativi a personaggi a noi noti. L'ultima visita riguarda il monastero delle vergini. Oltre che per la sua storia, mi ha molto colpito assistere alla celebrazione di una messa con rito ortodosso. Un'esperienza unica, da brividi in tutto il corpo, specialmente se considerate che chi sta scrivendo non ? esattamente un credente.
                    Dopo cena ritorniamo in Piazza Rossa per scoprire che di notte ? ancora pi? suggestiva.
                    Problemi? Oggi direi nessuno.

                    Metropolitana di Mosca

                    Cremlino visto dal battello

                    Piazza Rossa con Max

                    Cambio della guardia

                    Tomba di Boris Yeltsin

                    Piazza Rossa by night

                    Mausoleo di Lenin

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                      #25
                      In Russia con la ?Piccoletta?

                      Sabato 14/08/2010
                      Giornata N. 8 Mosca

                      Mattinata libera quindi riesco a fare colazione come si deve anch'io.
                      Trascorriamo la mattinata girovagando per la citt?, nel pomeriggio ci attende la visita al Cremlino.
                      All'ingresso veniamo perquisiti e ci viene chiesto di aprire eventuali zaini o borse. Momento di panico. Cosa troveranno nella borsa da serbatoio di Michele???? E' da quando siamo partiti che non si ? mai separato da lei.
                      Scherzi a parte, la visita del Cremlino ? stata la parte pi? deludente di Mosca. Non so dire se ? dipeso dal poco tempo a nostra disposizione e quindi ci hanno propinato la versione light oppure se proprio non si pu? vedere il resto degli edifici.
                      Dopo cena visita alla parte pi? animata della citt? e capiamo che l'alcolismo ? veramente un problema per questo paese.

                      Riporto di seguito quanto scritto da Roberto(uno dei partecipanti al viaggio), il poeta del gruppo.

                      La magia della Piazza Rossa, il Cremlino, la gita sul fiume, il mercatino delle pulci, le basiliche, i monasteri, il cimitero dei personaggi famosi, la raffinatezza delle stazioni della metropolitana, le prostitute nella hall degli hotel, etc., etc.
                      Insomma questa Mosca ? quasi come Mirabilandia, di giorno ti piglia e di notte ?.
                      E dire che le previsioni erano a dir poco negative. Cos? negative da compromettere quasi la visita della Capitale Russa. E invece abbiamo trovato si molto caldo, ma niente fumo e molto arrosto! Abbiamo anche capito che da queste parti chiunque tu fossi, uno scienziato, un artista, un atleta o altro non avevi una seconda chance per dare una buona impressione, ovvero: se ti veniva chiesto di fare qualcosa o di risolvere un problema, o avevi la soluzione al primo colpo o per te c?era il fresco della Siberia.
                      Forse per questo in passato da queste parti si soffriva meno di caldo o il clima ? veramente cambiato?
                      Problemi? Il gran caldo.

                      Anche lui soffriva il caldo

                      Zar dei cannoni

                      Zarina delle campane

                      Edifici dentro il Cremlino

                      Interno del Cremlino (Molto piccolo come si pu? notare)

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                        #26
                        In Russia con la ?Piccoletta?

                        Domenica 15/08/2010
                        Tappa N. 9 Mosca ? Novgorod Km. 546 Litri 25,50 Rifornimenti n.3
                        E? ferragosto, ma non so quanti di noi ne sono a conoscenza!
                        Mosca ? una citt? affascinante, ci ha accolto con un clima discreto e ci sarebbero ancora molti posti da visitare, ma noi cominciamo a sentire nostalgia per la strada e la voglia di montare in sella alla propria moto ? forte.
                        La partenza ? prevista all'alba cos? da consentirci l'accesso alla piazza rossa per le foto di rito. Siamo tutti puntuali e pronti per partire, ma non si vede Carlo, l'autista del furgone, quindi non ? possibile caricare le borse. Scopriamo che il ragazzo ha s? puntato la sveglia, ma non avendo aggiornato l'ora in base al nuovo fuso, sarebbe arrivato con 2 ore di ritardo. Senza opporre resistenza accetta la norma del regolamento che prevede un giro di bevuta per il gruppo.
                        Nel gruppo dei motociclisti oggi manca Antonella, la zavorrina di Andrea, che non si sente proprio bene e allora rinuncia alla BMW e al suo cavaliere per prendere posto sul Ducato.
                        Arriviamo in Piazza Rossa senza problemi, il traffico ? scarso a quest'ora. Giusto il tempo di allineare le moto per le foto che si palesano quattro pattuglie della polizia. Controllano solo quanto stiamo facendo e non ci ostacolano in nessun modo. Sbrigata anche questa formalit?, possiamo partire per la tappa odierna che non si presenta facile.
                        Il viaggio ? iniziato bene, complice l'orario che permette una temperatura abbastanza fresca, ma poi tutto precipita. Il fondo stradale torna ad essere disastroso, interminabili colonne di camion da superare, smog a livelli altissimi(come direbbe Max) e caldo umido tropicale. Siamo sicuri di essere in Russia? Ogni sosta per il pieno di benzina diventa l?agognata occasione per potersi dissetare e per la prima volta dall'inizio del viaggio il piccolo serbatoio della piccoletta viene apprezzato.
                        Per concludere degnamente la giornata, alle porte di Novgorod(destinazione finale) si scatena una bufera, tuoni, fulmini, raffiche di vento come la bora di Trieste, alberi piegati e rami spezzati che ci obbligano a fare lo slalom per tutta la carreggiata. Oggi abbiamo veramente provato di tutto, ? stata veramente dura guidare in queste condizioni.
                        Arrivo e sistemazione in Hotel e cena caratteristica con tanto di spettacolo folkloristico a base di danze popolari al ritmo del suono di ocarine e maracas Russe.
                        Dopo cena quattro passi per visitare la cittadina. Personalmente l'ho trovata carina, forse avrebbe meritato un po' pi? di tempo da dedicarle.
                        Problemi? Il caldo, il traffico, lo smog, il vento nel finale, insomma tutto!!!

                        Arrivato in Piazza Rossa

                        Shiver davanti alla Piazza Rossa

                        Shiver davanti al Cremlino

                        Foto di gruppo

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                          #27
                          In Russia con la ?Piccoletta?

                          Luned? 16/08/2010
                          Tappa N. 10 Novgorod ? San Pietroburgo Km. 252 Litri 14,30 Rifornimenti n.2

                          Oggi il percorso ? breve e la partenza ad un orario pi? che discreto. Per poter essere tranquillo alla mattina ho ingrassato la catena ieri sera, nonostante questo vantaggio riesco ad essere l'ultimo alla partenza. Per consentirci di recuperare rispetto alle fatiche del giorno prima oggi ? prevista una tappa di avvicinamento e quindi sulla carta tranquilla e fluida,. Sulla carta, per l?appunto ? dopo poca strada una buca gigante fa piegare il cerchio e sganciare il bauletto della BMW di Augusto e causa la rottura del parafango posteriore di quella di Sergio. Sosta per il controllo dei danni e bauletto imbarcato sul furgone.
                          Durante il viaggio riflettevo sul fatto che probabilmente abbiamo trovato durissimi certi tratti anche per il caldo anomalo di questa estate Russa. In effetti la strada di oggi non era molto diversa da ieri, ma percorrerla a 24 gradi ? diverso da farlo a 35 gradi.
                          Arriviamo per l'ora di pranzo, mangiamo in un parco fuori dalla citt? e ci prepariamo per la visita a PETERHOF, la residenza estiva dello Zar. Un trionfo di secolari piante, verdi prati, fiori colorati, scoiattoli curiosi, magiche e zampillanti fontane. Magnifica penso sia l'aggettivo giusto per definirla.
                          Claudio (Moto Guzzi) si esibisce in un difficile esercizio di veloce andata e ritorno per evitare lo zampillo della fontana abilmente comandata da un discendente dello Zar che puntualmente ti lascia asciutto all?andata ma ti lava al ritorno. Claudio, dopo aver analizzato la tempistica pi? appropriata si lancia nella sfida e quando sembra avere incredibilmente evitato lo zampillo, come nelle comiche scivola platealmente a terra. Rapida fasciatura e via verso l'albergo.
                          Una volta arrivati sistemiamo le moto in parcheggio e dopo il check-in scopriamo che il corridoio per raggiungere le camere misura circa 650 metri. Il simpatico architetto che l'ha progettato, lo ha fatto costruire tutto in curva per disorientarti, in modo da rendere difficile capire a che punto del corridoio sei arrivato. La distanza ti costringe a valutare attentamente i tempi di salita e discesa per non tardare agli appuntamenti.
                          Cena in hotel e appuntamento alle 23.30 per il tour di San Pietroburgo by night in Limousine! La partenza ci vede un po? timidi e facciamo commenti del tipo: ?ma non era il caso, mi sembra esagerato, era meglio fare un tour in autobus?, etc, etc. Ma poi ci prendiamo gusto e questa limousine comincia a piacere, viaggia a bassa velocit?, ? comoda e ti porta in tutti i posti pi? suggestivi. Peccato per l'orario che sommato alla stanchezza fa calare la palpebra a pi? di uno.
                          Scopriremo pi? tardi che il tour ? organizzato a quest'ora per consentono la visione dell'apertura dei ponti levatoi che permettono alle navi di risalire la Nieva sino alla zona industriale.
                          In questa notte magica la citt? ci mostra tutto il suo fascino fatto di luci, di canali, di ponti levatoi, di palazzi sontuosi e di sua maest? l?Hermitage (sempre il poeta che scrive).
                          Problemi? La voragine lungo la strada e il corridoio infinito.

                          Palazzo di Peter Hof

                          Canale per accesso al golfo di Finlandia

                          Statue delle fontane (la doratura ? rinnovata ogni anno)

                          Vista parziale del parco

                          Automobilina per la notte

                          Hemitage by night

                          Chiesa del sangue versato

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                            #28
                            In Russia con la ?Piccoletta?

                            Marted? 17/08/2010
                            Giornata N. 11 San Pietroburgo

                            Le prossime due giornate sono dedicate alla vista della citt?, ma il corridoio miete la sua prima vittima. Claudio (er cazzaro) e Roberto (VI) restano a letto e quindi saltano la colazione. Nonostante questo imprevisto riescono comunque a giungere in tempo per l'appuntamento con la guida. Er cazzaro per? dimentica la macchina fotografica in camera e deve risalire al quinto piano e percorre i milletrecento metri del famigerato corridoio. Al suo arrivo trova tutto il gruppo con l'orologio in mano che gli segnala il ritardo e sottolinea di aver perso ben due autobus a causa del suo ritardo. Non proprio convinto capisce che il conto per le bibite della cena tocca a lui.
                            Iniziamo con la visita al museo dell'Hermitage, stupendo e immenso, ci vorrebbero mesi per visitarlo come si deve. Il pranzo lo consumiamo presso la caffetteria all'interno del palazzo. All'uscita ci attente il battello per la visita della citt? sulla Neva e i canali che la attraversano. Sar? la stanchezza, sar? il sole ma durante il viaggio Morfeo pu? vantare parecchie vittime. (Purtroppo la legge sulla privacy mi impedisce di postare alcune immagini che potrebbero ben rappresentare il momento)
                            Al termine breve visita alla cattedrale della ******* di Kazan, una copia in miniatura della basilica di San Pietro in Roma e pomeriggio libero con appuntamento alle ore 20.00 per cena in ristorante tipico con tanto di spettacolo folkloristico. Il pomeriggio ? stato tutt?altro che noioso, ognuno lo impegna in base alle proprie passioni. Qualcuno si rifugia in libreria, altri visitano il mercatino alla ricerca di souvenir, c'? anche chi deve passare dall?ottico per riparare gli occhiali e chi fa spese nei grandi magazzini. In questa occasione abbiamo purtroppo il nostro primo e per fortuna unico incontro con la criminalit? locale. Sia Roberto (BO) che Bruno sono vittime di un tentativo di scippo, che fortunatamente non va a segno!
                            Sempre nel pomeriggio bisogna ricordare anche la visione della sosia di Caterina Zeta Jones che ha smosso i cuori (e non solo quelli) di parecchi maschietti e a cui il solito poeta ha regalato un fiore.
                            La serata si chiude pi? che degnamente con un'ottima cena in un locale caratteristico, accompagnata dalle bibite gentilmente e spontaneamente offerte da er cazzaro e da un grazioso spettacolo che ha ulteriormente sollevato il ?morale? dei presenti (specialmente quelli di sesso maschile).
                            Problemi? I tentativi di scippo.

                            Un po' di campanilismo una galleria dell'Hermitage affrescata da pittori bergamaschi

                            Incrociatore Aurora con il suo colpo di cannone ebbe inizio la rivoluzione

                            Bellezza locale

                            Spettacolo tipico

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                              #29
                              In Russia con la ?Piccoletta?

                              Mercoled? 18/08/2010
                              Giornata N. 12 San Pietroburgo

                              Questa mattina oltre alla guida ci attende anche il pullman che ci accompagner? nelle varie visite previste per la giornata. Incredibilmente neppure un ritardatario, tutti presenti e con largo anticipo, il sospetto ? che il conto pagato da er cazzaro sia stato parecchio salato.
                              Iniziamo con la visita alla Fortezza di Pietro e Paolo, bella e imponente, anche se non ? mai stata sede di nessuna battaglia. All'interno delle sue poderose mura si trova l'omonima cattedrale in cui sono sepolti quasi tutti i Romanov. Oltre alla visita della chiesa vale la pena soffermarsi nella galleria che raccoglie immagini e oggetti della dinastia dei Romanov ripercorrendone tutta la loro storia.
                              Proseguiamo con la visita al museo dell?Arsenale, una lunga sosta per il pranzo e si parte per la residenza Puskin che dista una trentina di chilometri dalla citt?. Purtroppo a questa parte della giornata non tutti partecipano, dico purtroppo perch? la bellezza del palazzo e dei giardini meritano certamente una visita. Sinceramente non saprei dire cosa mi ha colpito di pi? fra il chiarore degli esterni dipinti di azzurro e la luminosit? abbagliante degli interni dorati. Il palazzo ? stato completamente ricostruito dopo la seconda guerra mondiale in quanto completamente distrutto per mano dell'esercito tedesco. Al suo interno si trova la famosa sala d'ambra, anche questa ricostruita, ma in questo caso pare che i tedeschi se la siano fregata. Prima di terminare la visita del palazzo consiglio una tappa alla mostra fotografica che ? stata allestita per documentare le condizioni in cui si trovava il palazzo prima della ricostruzione. Vale la pena perderci qualche minuto per capire il lavoro che ? stato fatto nella fase di restauro.
                              Ci ritroviamo tutti insieme in Hotel per la cena, una veloce controllata alle moto e serata passata in relax per affrontare con tranquillit? la tappa di domani che ci porter? fuori dalla Russia.
                              Problemi? Direi nessuno.
                              Cattedrale

                              Esterni della residenza Puskin

                              Palazzo

                              Sala da ballo

                              Sala d'ambra

                              Per non farsi mancare niente laghetto con giardino

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                                #30
                                In Russia con la “Piccoletta”

                                Gioved? 19/08/2010
                                Tappa N. 13 San Pietroburgo – Tallin Km. 363 Litri 22,84 Rifornimenti n.3

                                Durante la nostra permanenza a San Pietroburgo la temperatura si ? notevolmente abbassata passando da 35 a 20 gradi. Non tutti hanno il fisico per resistere a certi sbalzi termici e si sono raffreddati. Chi vi scrive ? fra questi.
                                Si parte puntuali alle 8.30, c’? un po' di vento e la temperatura ? fresca. Neppure il tempo di uscire dalla citt? e capita l'imprevisto. Procedere in gruppo in citt? non ? facile e a volte basta un niente per sconvolgere il viaggio. Il semaforo comincia a virare sull’arancione e in una frazione di secondo devi decidere se accelerare o frenare ma non puoi fare entrambe le cose! Io decido di passare, ma chi mi precede decide di frenare e cos? anch'io mi adeguo. Mi fermo e mentre sto per appoggiare il piede a terra vengo colpito e scaraventato in avanti, centrato in pieno dalla KTM di Roberto. Finiamo in terra sia io che la piccoletta, quando mi volto per capire cosa sia successo, mi accorgo che la cosa ? seria. Ci sono quattro moto per terra e la mia sta fumando. Mi allungo per spegnerla, mi alzo, almeno io sono tutto intero, mi aiutano a rimetterla verticale e inizia l'inventario dei danni. Prima noto i danni alla carrozzeria, poi scopro che manca la leva del cambio. Provo a risalirci, c'? qualcosa che non va, il manubrio si ? piegato. Penso che sar? dura guidare in quelle condizioni per gli oltre tremila chilometri che ancora mancano. Qualcuno pi? esperto di me comincia a verificare meglio le condizioni e si scopre che il radiatore si ? staccato. Come direbbe un mio amico a questo punto mi scende la catena, temo che ormai sia finita, che dovremo proseguire sul furgone e che non riuscir? a dimostrare quanto sia tosta la ragazza.
                                Raggiungiamo il resto del gruppo che era riuscito a passare il semaforo e che si era fermato poco pi? avanti. Tutti mi chiedono come sto, se sento dolore in qualche parte del corpo, rispondo per educazione, ma avrei voglia di piangere con il morale sotto gli stivali.
                                Decidiamo di uscire dal traffico e di fermarci alla prima area di sosta per cercare di riparare i danni. Mi mettono davanti al gruppo e tutti mi fanno da scorta. Guido senza voglia, non ? facile guidare senza la leva del cambio e pensando che non sar? possibile risolvere tutti i danni. Mi preoccupa particolarmente il radiatore, per? sembra tenere, non perde, balla parecchio ma resiste. La strumentazione mi segnala un'avaria alla lampadina della freccia sinistra e scopro che ne manca la met?.
                                Arrivati alla stazione di servizio avviene il miracolo. Lo staff tecnico entra subito in azione e in pochi minuti di pite-stop l’Aprilia ? quasi come nuova. Il mio contributo ? prossimo allo zero, ma gli altri lavorano convinti e con un'attrezzatura di fortuna riescono a sistemare quasi tutto. La lampadina viene tolta e rimessa, verificato che ? ancora funzionante il vetrino si sostituisce con un giro di scotch. La leva del cambio ? rimpiazzata da un bullone rivestito con un pezzo di gomma e ricoperto con del nastro isolante in tinta con il telaio. Il radiatore viene rimesso in sede sul lato destro ancora sano e fissato con un paio di rondelle sul lato sinistro. Rimane il problema del manubrio, ma richiede troppo tempo, ci penseremo questa sera.

                                Vorrei approfittare di questo spazio per ringraziare ancora una volta tutti quelli che Ci hanno aiutato in questo momento. Grazie di cuore, senza di voi non avrei mai potuto completare il viaggio.
                                Il peggio ? passato, mi sento pi? sereno e ritorno a sorridere grazie ad una battuta di Antonella.

                                Riprendo il viaggio, prima parecchio guardingo poi, man mano che passano i chilometri, sempre pi? sereno e sicuro del mezzo. Arriviamo alla frontiera fra Russia ed Estonia, approfittiamo per fare l'ultimo pieno a prezzi scontati. In questa occasione arriva anche la seconda multa del gruppo e tocca a Bruno. In pratica gli vengono estorti mille rubli per guida senza casco. Lui paga e saluta il poliziotto con una penna favolosa.
                                Questa volta in frontiera ci va molto meglio, in un'ora riusciamo a sbrigarcela, anche se rimane il mistero del modulo in cirillico che deve essere compilato con dati diversi rispetto a quello di ingresso.
                                Ora Tallin non pu? pi? aspettare e allora via veloci e alle 17.30 arriviamo a destinazione. Ci accolgono un cielo azzurrissimo e un sole caldissimo, decidiamo quindi prima di andare in camera di crogiolarsi davanti a un buon boccale di birra? Al termine riunisco nuovamente i tecnici per cercare di sistemare anche il manubrio. Riescono a migliorare la situazione, ma essendo irrimediabilmente piegato non pu? tornare quello di prima.
                                Appuntamento per la cena alle 20.30 con men? fisso e assolutamente “very fast”! Evidentemente la cameriera aveva un appuntamento alle 21.00 e cos? siamo riusciti a mangiare antipasto, primo, secondo, contorno e caff? in soli 26 minuti e 37 secondi!
                                In questo modo rimane il tempo per una visita in centro con l'autobus. Incredibile, indimenticabile e ad alto contenuto comico la contrattazione per il prezzo dei biglietti con una signora di mezza et? molto educata e sorridente che nella vita fa di tutto tranne che il bigliettaio sul tram, ma che noi avevamo preso come tale! Veramente mitica!
                                Mitica ? anche la citt? con le sue luci, le strette vie, le piazze, le case in stile medioevale, la gente, i negozi. Il gruppo a poco a poco si sgrana e ognuno soddisfa le proprie necessit?…
                                Problemi? Indovinate quale?
                                Dopo il botto

                                Bellezze Estoni (quella a sinistra)

                                Tallin by night

                                Dopo la serata in birreria


                                nbantonio

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