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Le origini del progetto SXV

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    #1

    Le origini del progetto SXV

    Ragazzi avete dettagli riguardo l'origine del progetto SXV/RXV

    Mi è giunta voce che tutto nacque in quel di varese (husqvarna, cagiva, mvagusta) e che poi il grande Beggio compro progetto dalo studio a cui fu commissionato.....

    Ad oggi tra l'altro per quel che ne so il reparto corse non è più attivo sul pezzo (Supermoto)
    i ragazzi che ci lavoravano da 5 anni sono stati lasciati a casa.....

    La crisi economica mondiale avanza. A volte silenziosa, a volte meno. E così capita che tra le vittime illustri arrivi anche chi ha vinto cinque mondiali in quattro anni. E finisce lasciato a casa: perchè è questo che è successo allo stabilimento della Piaggio di Ternate, in via Palude. La proprietà ha comunicato ai lavoratori […]


    La crisi economica mondiale avanza. A volte silenziosa, a volte meno. E così capita che tra le vittime illustri arrivi anche chi ha vinto cinque mondiali in quattro anni. E finisce lasciato a casa: perchè è questo che è successo allo stabilimento della Piaggio di Ternate, in via Palude. La proprietà ha comunicato ai lavoratori la decisione di chiudere la fabbrica, mettendo in mobilità i 33 dipendenti.

    I sindacati hanno incontrato la delegazione dell’azienda di Noale nei giorni scorsi: la chiusura è stata giustificata con scelte aziendali dettate dalla crisi. I sindacati hanno proposto misure alternative, come l’accesso alla cassa integrazione straordinaria, la possibilità di trasferire chi dia la disponibilità o il ricollocamento dove possibile.

    E ora quel che succederà è tutto da capire: il prossimo 16 marzo ci sarà un altro incontro, per ora la proprietà non ha detto né si né no alle proposte delle parti sociali.

    Ma di sicuro intanto c’è il forte amaro del veder chiudere uno stabilimento che è molto particolare: al suo interno si fa ricerca e sviluppo, oltre che seguire le squadre corse di motocross, enduro e supermotard, disciplina nella quale i team “Aprilia off road” è diventata leader a livello mondiale ed a tempi record.

    Perchè questo progetto nasce nel 2002, quando un gruppetto di nove lavoratori passò dall’Mv Agusta Husqvarna all’allora gruppo Aprilia, marchio poi acquisito dalla Piaggio. Prima a Vergiate e poi a Ternate il gruppo di ricercatori e meccanici si è via via allargato, fino a toccare 41 dipendenti, dei quali oggi ne restano 33.

    Nel giro di un anno i tecnici riuscirono a sviluppare il progetto SXV/RXV, dotato del rivoluzionario motore bicilindrico a quattro tempi: ma era tutto il programma ad essere all’avanguardia per il comparto moto fuori strada, tanti che una volta messa in pista la moto si dimostrò tanto competitiva al punto di vincere ben 5 mondiali dal 2004 al 2008 nel supermotard.

    Per poi riconfermarsi quasi altrettanto velocemente nell’enduro e nel motocross. Dove l’avventura era praticamente appena iniziata. E questo per confermare se mai ce ne fosse stato bisogno che quello di Ternate era un centro di assoluta qualità, che oggi rischia di essere chiuso (è chiuso, ndr), anche se la proprietà ha manifestato la volontà di andare avanti con il marchio “Aprilia off road” nelle gare.

    Ma ora resta da capire chi seguirà lo sviluppo e le stesse competizioni se verranno messi in mobilità gli uomini che seguono la moto dal primo giorno. Intanto tra i lavoratori c’è logico sgomento: in cantiere ci sono progetti proiettati al 2010 e 2011, idee che nel caso venga dimessa completamente l’attività a Ternate potrebbero essere “rubati” da altri marchi rivali.

    Resta la speranza di un ripensamento o almeno un cambio di rotta meno drastico della proprietà, anche se i lavoratori comprendono bene il momento di crisi della Piaggio (e del comparto auto-moto in generale) a livello nazionale e mondiale
    Last edited by TuonoBlack; 22-09-09, 09:23.

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    #2
    Se non erro macchi che dovrebbe essere il padre del bicilindrico delle varie sxv, rxv ed mxv, poco prima di andare in aprilia e dare il via al progetto lavorasse in husquarna.. Può darsi che il progetto idealmente sia stato concepito da macchi in quel periodo, e non trovando a varese appoggi al suo progetto si sia trasferito a noale dove ad inventiva e coraggio di investire in nuovi progetti fuori dagli schemi non manca di certo..
    Last edited by tempoinfinito; 22-09-09, 08:51.

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      #3
      Originally posted by tempoinfinito View Post
      Se non erro macchi che dovrebbe essere il padre del bicilindrico delle varie sxv, rxv ed mxv, poco prima di andare in aprilia e dare il via al progetto lavorasse in husquarna.. Pu? darsi che il progetto idealmente sia stato concepito da macchi in quel periodo, e non trovando a varese appoggi al suo progetto si sia trasferito a noale dove ad inventiva e coraggio di investire in nuovi progetti fuori dagli schemi non manca di certo..

      ecco ho trovato ho aggiunto sopra era in fondo all'articolo che avevo postato

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        #4
        Bello questo post Tuonoblack!
        Questo ? il modo in cui l'Italia affronta le sfide. Grandi idee, grandi progetti poi una produzione altalenante e breve. Poi chiusura
        Tantissime sono le aziende italiane che hanno fatto grandi progetti. Poi sono state chiuse.
        In Giappone solo 4 marchi ma grandi. Vivono da anni, hanno spalle grosse, grossi investimenti, grandi produzioni.
        Mi dispiace che la vita della squadra corse Aprilia motard sia durata cos? poco.
        Mi dispiace solo che da questo favoloso bicilindrico non abbia avuto un ulteriore sviluppo, magari in altre vesti stradali, con maggiore affidabilit? e intervalli di manutenzione pi? elevati.

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          #5
          il piccolo bicilindrico continuer? a ricevere sviluppi ecc , ma a noale , e non pi? a varese .

          per quanto riguarda l'enduro e il cross , lascierei stare , dal 2002 ad ora hanno raccolto solo briciole purtroppo

          solo nelle gare atipiche il 550 si sta facendo valere per il suo ottimo rapporto peso potenza

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            #6
            C.v.d.

            Lecco 22 settembre 2009 ? Ancora nulla di fatto sulla Moto Guzzi. Si ? tenuto questa mattina l?incontro fra i vertici del Gruppo Piaggio ed i rappresentati del sindacato di Lecco, aderente alla FIOM-CGIL, guidati da Mario Venini. Il patronato e l?azienda dovevano discutere sulla situazione attuale e sul futuro dell?azienda di Mandello del Lario, ma entrambe le parti sono rimaste ferme sulle proprie posizioni. Intanto per circa 130 lavoratori della Guzzi prosegue la cassa integrazione: finir? il 5 di ottobre, ma che Venini conferma che ?Piaggio ci ha gi? chiesto la possibilit? di prolungare il termine?. Il prossimo incontro tra la Fiom e la dirigenza dell?industria sar? il 5 o il 7 di ottobre.

            Piaggio ha presentato un nuovo piano industriale che evidenzia la volont? di trasferire da Mandello del Lario a Noale tutti gli uffici che svolgono le funzioni di Ricerca e Sviluppo, Marketing, Vendite e Acquisti. Ci? comporter? al lato pratico la riduzione di un terzo dei dipendenti dello stabilimento, che scenderanno a 100 dagli attuali 150: ufficialmente le cinquanta persone impiegate nei Reparti che saranno trasferiti in Veneto resteranno assunte, ma dovranno spostarsi anch?esse a Noale. Tuttavia, la Fiom ritiene improbabile che i lavoratori coinvolti accettino di trasferirsi e fa notare che i cinquanta trasferimenti si tradurranno in cinquanta licenziamenti. Il Piano di Piaggio prevede di mantenere a Mandello solamente la linea di montaggio dei motori e l?assemblaggio dei veicoli. Dunque il lavoro nella fabbrica del Lecchese si ridurr? a mettere insieme pezzi di propulsore prodotti a Noale e le varie componenti delle moto. Risultato: nel suo ?nido storico? della vecchia Aquila di Mandello rester? ben poco.

            Spiega Mario Venini: ?Ci? che pi? ci ha sconcertati ? stato il fatto che Piaggio abbia giustificato il piano di ristrutturazione con l?esigenza di adattare la fabbrica agli attuali volumi produttivi. ? assurdo, perch?, se tutte le industrie del Lecchese si fossero comportate in questo modo, noi, come sindacato, ci saremmo trovati a dover far fronte ad un tasso di disoccupazione fuori dal normale: pi? di seimila persone?. Ma c?? altro: ?La verit? di fondo ? che tre anni fa avevamo concordato con Piaggio un piano di rilancio con un investimento complessivo di dodici milioni di euro nella sola ristrutturazione dei capannoni della fabbrica, ma non ? mai stato attuato. Sinora il Gruppo ha seguito una linea completamente diversa: ha speso circa 1,5 milioni per i lavori di ristrutturazione e nel corso dell?incontro di oggi ci ha comunicato che spender? un altro milione per l?adeguamento del tetto alle misure di sicurezza previste dalla legge. Per il resto Piaggio investir? altri quattro milioni circa per la promozione del Marchio Moto Guzzi. Insomma le cifre dedicate alla Guzzi, tra visibilit? e strutture, saranno poco pi? della met? di quanto Piaggio si era, appunto, impegnata a spendere solamente per la ristrutturazione dello stabilimento di Mandello del Lario e a cui sarebbero dovuti seguire altri stanziamenti per il rilancio della Casa dell?Aquila. Ma, ormai, sembra tutto morto. Certamente Piaggio ha disatteso ogni nostra aspettativa e degli appassionati guzzisti?.

            Una delusione ? arrivata anche dal Presidente della Provincia di Lecco, Daniele Nava (PDL), che non ha firmato la petizione presentata da Venini e dai suoi uomini per salvare la Moto Guzzi. Nava ha fatto consegnare dalle mani dell?assessore alle attivit? produttive e al lavoro, Fabio Dadati, una lettera con cui la Provincia da lui presieduta diceva di comprendere ?le preoccupazioni dei lavoratori e delle Organizzazioni Sindacali, indicate nel testo della petizione, a difesa dei posti di lavoro e del mantenimento dello stabilimento della Moto Guzzi nel territorio di Mandello del Lario, con tutte le fasi del processo industriale, il cui marchio rappresenta un?eccellenza per tutto il territorio provinciale?. Nava avrebbe dovuto incontrare oggi i vertici di Piaggio, ma degli esiti dell?incontro non si ? avuta alcuna notizia ufficiale e non.

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