stavo leggendo un'articolo su infomotori.com che parlava della rsv4 ......
il tester e' davvero innamorato di questa moto
Prova in pista.
Il tempo non ? clemente e sul circuito di Misano incombe un grigio uniforme, la pista ? umida su tutto il tracciato e i meccanici Aprilia montano le gomme rain. Ci sono inoltre due signori un po? speciali che di volta in volta scenderanno in pista con noi per farci apprezzare fino a che punto si possa spingere questa moto e sono il signor Max Biaggi e il signor Shinya Nakano.
Io sono un tester particolare rispetto alla media, molto alto e abbastanza grosso, dico questo perch? come salgo sulla moto ho qualche perplessit?: la seduta ? alta e sostenuta e questo va bene, le gambe entrano agevolmente nel serbatoio e anche questo ? un bene, ma in linea di massima ? cos? piccola la moto che sembra non esserci, sembra sparire sotto di me, acendomi temere qualche difficolt? nella guida.
Il rumore ? veramente acattivante, familiarmente Aprilia.
Ci danno il via e si entra con la mappa intermedia: come le gomme si sono un po? scaldate e ho preso confidenza con l?umido della pista comincio a dare un po? pi? di gas e, a dirla tutto, un po? mi sono emozionato: la moto ti catapulta a velocit? ragguardevoli senza troppe difficolt?, l?handling, come gi? aveva sottolineato Nakano in conferenza stampa, ? sorprendente, la sbatti in piega senza pensarci e rimane incollata nel suo binario senza la minima incertezza.
Le vibrazioni, effettivamente non si percepiscono e quando si arriva nel curvone si arriva quasi a provare pura gioia nel sentire questo caccia interstellare che cerca di saltare nell?iperspazio e che se non lo fa ? solo per via del polso del tester che la sta guidando.
Usciamo ai box, giusto il tempo di cambiare mappa: a motore acceso si chiude il gas (controllato tramite ride by wire di seconda generazione), si agisce sul bottone di accensione e si seleziona la mappa. Questa volta proviamo quella senza compromessi, la Track: la differenza ? abissale.
Quella che prima era un?eccellente moto da pista, capace di dar filo da torcere alle giapponesi, diventa un prototipo da gara e di colpo capiamo perch? Batta del team Suzuki si sia lamentato con la direzione corse a Phillip Island: non sembra possibile che questa moto sia stata omologata e resa di serie. Dai gas e senti gli effetti dell?accelerazione, tende ad alzarsi un po? l?anteriore, ma non troppo, rimane quindi sempre attaccata al terreno su cui pu? facilmente scaricare tutti i suoi cavalli.
L?impianto frenante Brembo ? una cosa eccezionale, si pu? usare anche un solo dito, anzi lo consigliamo perch? i ferodi mordono il disco (alleggerito da Aprilia) con una tale violenza che se si agisce d?istinto, essendo abituati ai soliti freni, ci si ritrova a guardare l?asfalto con la coda della moto che punta il cielo.
Durante la prova le sensazioni sono contrastanti e si accavallano: un misto di timore reverenziale, di emozione infantile e di senso della scoperta e d?avventura scombussolano le budella come le forze G e quando c?ho fatto l?abitudine e comincio a divertirmi, avendo ormai capito cosa scrivere di questa moto, mi viene data la bandiera a scacchi e il gioco finisce.
Il giudizio complessivo, non solo mio, ma anche di tutti i colleghi presenti, unanimemente d?accordo, ? che sia una delle migliori moto mai viste; invano ci siamo messi a spulciarla per trovare difetti che non fossero soggettivi come l?estetica o il colore.
Insomma Aprilia ha fatto centro, si laurea con 110 e lode e bacio accademico come miglior costruttore di astronavi e ora, gi? proiettati nel futuro, non vediamo gi? l?ora di vedere la futura RSV4 R e soprattutto l?ABS da competizione che stanno sviluppando e che presto allestir? l?intera gamma della casa del leone di San Marco.
Non possiamo che chiudere con: chapeau!
invidio davvero molto il fortunato che se la portera' a casa....
il tester e' davvero innamorato di questa moto
Prova in pista.
Il tempo non ? clemente e sul circuito di Misano incombe un grigio uniforme, la pista ? umida su tutto il tracciato e i meccanici Aprilia montano le gomme rain. Ci sono inoltre due signori un po? speciali che di volta in volta scenderanno in pista con noi per farci apprezzare fino a che punto si possa spingere questa moto e sono il signor Max Biaggi e il signor Shinya Nakano.
Io sono un tester particolare rispetto alla media, molto alto e abbastanza grosso, dico questo perch? come salgo sulla moto ho qualche perplessit?: la seduta ? alta e sostenuta e questo va bene, le gambe entrano agevolmente nel serbatoio e anche questo ? un bene, ma in linea di massima ? cos? piccola la moto che sembra non esserci, sembra sparire sotto di me, acendomi temere qualche difficolt? nella guida.
Il rumore ? veramente acattivante, familiarmente Aprilia.
Ci danno il via e si entra con la mappa intermedia: come le gomme si sono un po? scaldate e ho preso confidenza con l?umido della pista comincio a dare un po? pi? di gas e, a dirla tutto, un po? mi sono emozionato: la moto ti catapulta a velocit? ragguardevoli senza troppe difficolt?, l?handling, come gi? aveva sottolineato Nakano in conferenza stampa, ? sorprendente, la sbatti in piega senza pensarci e rimane incollata nel suo binario senza la minima incertezza.
Le vibrazioni, effettivamente non si percepiscono e quando si arriva nel curvone si arriva quasi a provare pura gioia nel sentire questo caccia interstellare che cerca di saltare nell?iperspazio e che se non lo fa ? solo per via del polso del tester che la sta guidando.
Usciamo ai box, giusto il tempo di cambiare mappa: a motore acceso si chiude il gas (controllato tramite ride by wire di seconda generazione), si agisce sul bottone di accensione e si seleziona la mappa. Questa volta proviamo quella senza compromessi, la Track: la differenza ? abissale.
Quella che prima era un?eccellente moto da pista, capace di dar filo da torcere alle giapponesi, diventa un prototipo da gara e di colpo capiamo perch? Batta del team Suzuki si sia lamentato con la direzione corse a Phillip Island: non sembra possibile che questa moto sia stata omologata e resa di serie. Dai gas e senti gli effetti dell?accelerazione, tende ad alzarsi un po? l?anteriore, ma non troppo, rimane quindi sempre attaccata al terreno su cui pu? facilmente scaricare tutti i suoi cavalli.
L?impianto frenante Brembo ? una cosa eccezionale, si pu? usare anche un solo dito, anzi lo consigliamo perch? i ferodi mordono il disco (alleggerito da Aprilia) con una tale violenza che se si agisce d?istinto, essendo abituati ai soliti freni, ci si ritrova a guardare l?asfalto con la coda della moto che punta il cielo.
Durante la prova le sensazioni sono contrastanti e si accavallano: un misto di timore reverenziale, di emozione infantile e di senso della scoperta e d?avventura scombussolano le budella come le forze G e quando c?ho fatto l?abitudine e comincio a divertirmi, avendo ormai capito cosa scrivere di questa moto, mi viene data la bandiera a scacchi e il gioco finisce.
Il giudizio complessivo, non solo mio, ma anche di tutti i colleghi presenti, unanimemente d?accordo, ? che sia una delle migliori moto mai viste; invano ci siamo messi a spulciarla per trovare difetti che non fossero soggettivi come l?estetica o il colore.
Insomma Aprilia ha fatto centro, si laurea con 110 e lode e bacio accademico come miglior costruttore di astronavi e ora, gi? proiettati nel futuro, non vediamo gi? l?ora di vedere la futura RSV4 R e soprattutto l?ABS da competizione che stanno sviluppando e che presto allestir? l?intera gamma della casa del leone di San Marco.
Non possiamo che chiudere con: chapeau!
invidio davvero molto il fortunato che se la portera' a casa....
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