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PROVA Aprilia Mana

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    #1

    PROVA Aprilia Mana

    faccio un copia incolla da "motonline"

    Il fascino della moto vi conquista ma al tempo stesso spaventa? Tutte quelle leve al manubrio e a pedale vi intimoriscono? Oggi potete comprare una due ruote che offre le sensazioni di una moto vera associate alla semplicità di guida di uno scooter. Il prezzo? 9.500 euro c.i.m.
    La guardi dici che è una moto. Telaio, manubrio, sella, e tutto il resto sono al loro posto. Il trucco però c'è, eccome, e sta tutto nel sistema di trasmissione che si affida a un cambio molto simile nel concetto a quello di uno scooter ma gestito in tutto e per tutto da un sofisticato sistema elettromeccanico. In sostanza, è possibile selezionare, semplicemente premendo un tasto sul manubrio destro, le modalità di utilizzo della trasmissione: automatica (con possibilità di scelta tra guida sportiva, normale, o adatta a fondi scivolosi e bagnati), e sequenziale (cioè con le classiche marce, sette, selezionabili dal manubrio sinistro o con il classico pedale sul lato sinistro del motore).
    In questo modo chi non è avvezzo all'uso del cambio motociclistico potrà facilmente imparare a governare la moto senza questa preoccupazione e magari poi per gradi passare alle classiche "marce". Oppure chi utilizza la moto in città durante la settimana potrà optare per il comodo cambio automatico per poi passaare alla modalità sequenziale quando porterà la Mana sui tornanti di collina nelle gite del week end. Un cambio simile, ma decisamente meno efficnete, si era già visto sul Suzuki Burgman 650, ma si tastava di uno scooter, per quqnto evoluto. La Mana è una moto in tutto e per tutto e il piacere di guida che offre non è assolutamente comparabile con quello di uno scooter.

    La Mana… scooter

    Il motore sfrutta la termiche del bicilindrico da 839 cc che equipaggia l’ultraperformante scooter Piaggio GP800.
    La parte bassa del motore è stata però completamente ridisegnata, carter in alluminio pressofuso compresi. Infatti al posto del cambio da scooter, con variatore centrifugo, trova spazio un sistema elettromeccanico composto da due pulegge, una cinghia di collegamento tra le stesse e da un motorino passo passo (cioè di quelli che possono effettuare rotazioni parziali) gestito da una centralina elettronica. Il moto proveniente dall’albero motore viene trasmesso dalle due pulegge, una delle quali ha la possibilità di avvicinare e allontanare le due parti di cui è composta, allargando e stringendo la “V” all’interno della quale è alloggiata la cinghia di tramissione. In questo modo la cinghia stessa si trova a lavorare in un punto più o meno alto della puleggia, variando così il rapporto (è come se si “montassero” delle pulegge più grandi o più piccole, esattamente come avviene su un variatore centrifugo). Il punto è che il movimento della puleggia mobile è attuato da un motorino e non dal peso delle massette alloggiate al suo interno come sui variatori tradizionali. Si può così gestire il rapporto a piacimento, a seconda della “mappa” caricata nella centralina che pilota il motorino, e addirirttura realizzare dei rapporti, delle marce, settando su posizioni fisse la puleggia mobile. Nel caso della Mana i rapporti sequenziali, così si chiamano, sono sette. Addirittura si sarebbe potuto realizzare un cambio con sette marce in salita e tre o quattro in scalata, per accentuare il freno motore in rilascio. Insomma le possibilità di configurazione sono infinitamente superiori i a quelle offerte dal classico cambio meccanico.

    La Mana… moto

    Quel che pone la naked Aprilia nella grande famiglia delle moto è la ciclistica. Il telaio a traliccio è fissato sulla parte superiore del motore, mentre il forcellone il alluminio pressofuso si impegna sulla parte posteriore del propulsore che diventa così una parte integrante della struttura del telaio. La trasmisione finale è a catena, sul lato destro, mentre per i freni si è optato per un raffinato impianto con pinze ad attacco radiale e dischi da 320 mm all’anteriore e un disco singolo per il posteriore. Lo studio accurato del lay-out della moto ha permesso, spostando il filtro aria sulla sinistra, di realizzare un grande vano in grado di ospitare un casco integrale dove normalmente c’è il serbatoio, mentre il carburante è ospitato sotto la sella, con il bocchettone di rifornimento sotto allo strapuntino del passeggero. La strumentazione è la Matrix utilizzata anche su alcune Moto Guzzi ma nella versione più evoluta, in grado di fornire una quantità incredibile di informazioni al pilota, comprese quelle sul tipo di cambio in utilizzo. Per selezionare il tipo di trasmissione si agisce su un pulsante sul manubrio destro, mentre le marce vengono cambiate tramite un pulsante sul manubrio sinistro o con la classica leva a pedale

    Come va

    Il motore ha un sound molto simile a quello di uno scooter di grossa cilindrata, ma il borbottio sale in modo diverso, dato che la partenza non è accompagnata dalla classica sfrizionata, dato che la frizione. non c’è.
    In sella si sta comodi, in posizione solo moderatamente inclinata in avanti, con le pedane che non costringono le gambe ad angolazioni eccessive. Il bicilindrico offre una coppia robusta e regolare fin dai bassi, erogata in modo davvero fluido anche grazie alla trasmissione, settata sul variatore continuo. In questa configurazione la Mana accelera con prontezza, anche se la risposta di una moto con cambio tradizionale è più diretta. Il freno motore assicurato dal variatore elettronico è comunque sensibile, la trasmissione non “sgancia” in rilascio come sugli scooter, e si può utilizzare il motore per rallentare in ingresso di curva. In più, nel caso si arrivi lunghi ad una svolta, si può scalare con la leva a pedale o con il bottone al manubrio sinistro, intensificando l’azione del motore nella decelerazione.
    Le modalità Sport e Rain della trasmissione automatica sono in sostanza delle rapportature mediamente più corta (la prima) e più lunga (la seconda), per adattare l’erogazione della coppia a terra a seconda del percorso o delle richieste del pilota. Decisamente più coinvolgente la trasmissione “sequenziale” dove la Mana sfrutta fino all’ultimo CV la potenza del proprio motore.
    Il tempo di cambiata è ridottissimo, anche perché si infilano le marce senza chiudere il gas, un po’ come col cambio “elettronico” utilizzato sulle moto da corsa. Anzi, la spinta è così decisa che ci è capitato di arrivare lunghi a un paio di staccat…, ehm, decelerazioni, sulle strade in collina nei dintorni di Torino, dove si è svolto il lancio stampa della moto. Per il resto la dinamica della Mana è del tutto simile a quella di una moto tradizionale: la ciclistica si è rivelata molto ben bilanciata, e piuttosto neutra negli inserimenti, dove l’utilizzo del motore per chiudere la linea si è rivelato molto utile. L’ammortizzatore posteriore consente di variare l’assetto della moto, per adattarla all’uso a due o per cambiarne il comportamento a seconda dei gusti di chi guida, grazie alla comoda camma che varia il precarico della molla. Sarà molto interessante porre a confronto la Mana con delle concorrenti di pari peso e potenza, siamo sicuri che le sorprese che questa moto ha in serbo non siano ancora finite….


    non mi sembra affatto male come primo responso
    Last edited by cco4681; 26-09-07, 11:53.

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    #2
    sono curioso di provarla e vedere come frena.. perchè degli scooteroni imho la frenata è il punto debole e nell'uso quotidiano per me è grave..

    e poi il cambio automatico a me istiga ad essere sempre in perenne accellerazione....

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      #3
      Con ABS e cupolino sarebbe perfetta.

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        #4
        Originally posted by GG View Post
        Con ABS e cupolino sarebbe perfetta.
        magari + avanti arriver? pure quella, chiss?...

        piuttosto, come mai hanno abbandonato la trasmissione a cinghia vista sui primi prototipi, x una + classica catena, che di contro necessita di una maggiore manutenzione periodica?? Secondo me la cinghia ci stava bene col quello che vuole essere la mana..

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          #5
          secondo me costa troppo, 9500? per un 800... ci avevo fatto un pensierino dopo averla vista a Milano ma vedendo le foto su motoblog non mi piace. Il fatto che sia asimmetrica e troppo pesante dietro stona. Il telaio a traliccio a destra ? molto bello. La parte sinistra ha una specie di disco che la rende brutta, lo scarico poi potevano farlo pi? corto...
          Vorrei provarla per sentire com'? il cambio sequenziale anche se non mi convince in fatto di affidabilit? nel lungo periodo.

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            #6
            Prova di Special:

            http://www.specialmag.it/index.php?o...=264&Itemid=31

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