Noale.
Sono quasi le due di un 23 maggio caldissimo, direi rovente. Il buffet all'aperto offertoci dai padroni di casa non è riuscito ad affievolire la luce che brilla nei nostri occhi dopo aver visto tanta passione, tecnologia e design applicati al mondo delle due ruote. Anche le nostre orecchie, che dovrebbero prepararsi ad inghiottire una conferenza stampa certamente interessante, faticano a fare spazio tra le spiegazioni e i racconti di chi ci ha accompagnato per i reparti R&D aprilia. Ma sopratutto, che continua a rimbombare nella testa è lui, il sound che esce dal V4. Un bel misto tra 2 e 4 cilindri, che subito alla mente mi riporta al ruggito di quei giovani leoni ancora senza criniera, ma con già l'orgoglio di chi sà che presto diventerà il re della foresta. E questo è per ora il V4, un giovane principe che si stà preparando a diventare re, affrontando incessanti prove di fatica sotto l'occhio attento ed esperto del grandissimo Ing. Lombardi.
Ma la conferneza stà iniziando, quindi sentiamo cosa ci raccontano Colaninno, Bandiera e Mercanti, vertici del gruppo Piaggio e Aprilia.
Innanzitutto perchè questa visita all'interno dell'azienda. Semplice: Shiver è la prima moto interamente nata all'interno di Aprilia. Non esiste un solo componente che non sia stato pensato e progettato dagli uomini di Noale, quindi Aprilia ha voluto mostrarci con orgoglio dove questa Shiver è nata e cresciuta. Questo progetto, partito da zero meno di 24 mesi fà, è ora pronto ad essere lanciato sul mercato grazie all'investimento di 15.000.000 di euro. Una cifra notevole che viene però giustificata dal fatto che questo prodotto si inserirà in un segmento, quello delle naked, che copre oltre 1/4 del mercato moto. La previsione è quindi quella di fare buoni numeri di vendita, con una moto che in Italia verrà commercializzata ad un prezzo di 8000 euro mentre nel resto d'Europa si dovrà sborsare qualche centinaio di euro in più. Una bella notizia dopo le voci che alcuni prodotti nostrani vengono venduti a prezzi più alti in patria(!!) che non all'estero! Purtroppo la stagione 2007 per le vendite è già ampiamente partita, e ora di fine giugno quando la moto sarà dai concessionari pronta per l'immatricolazione, saremo quasi alla fine del periodo in cui un motociclista compra, ma si pensa comunque di vendere c.a. 2000 entro la fine dell'anno. Pochi numeri, forse, ma che permetteranno alla casa di incrementare un trend positivo con 30.000 moto vendute nel primo trimestre 2007 e un incremento rispetto allo stesso periodo 2006 pari all'11,7%. Aprilia quindi, a detta del presidente Colaninno, è ora una azienda che produce utili e può puntare ad obbiettivi entusiasmanti sia nel mercato, che nel mondo delle corse. Quindi prepariamoci a vedere la nuova V4 SBK entro un annetto, ma possiamo anche sognare il rientro in GP(all'ing. Dall'Igna è scappato un possibile 4cil...), con un progetto a scadenza triennale!
Ma torniamo a parlare di Shiver. Questa moto nasce con un design destinato a durare nel tempo, giusto per smentire quanti l'accusavano di una certa mancanza di personalità o family feeleng... prepariamoci quindi ad associare le forme di Shiver al prodotto veneto. Specie se si considera che è previsto l'arrivo di una semicarenata, come visto per SV o Fazer tanto per intenderci, e forse anche di una simil endurona stradale, tutte anche in versione depotenzaita. In oltre è stato sottolineato che il motore, bicilindrico a V di 90°, ha una cilindrata di 750cc ampliabile fino al limite dei 1200cc.
Fermi, calmate gli istinti bellicosi, non è prevista una sportiva bicilindrica 1200cc! Aprilia ha deciso che la moto sportiva estrema sarà mossa da un V4... Alla domanda sul cosa ne sarà del V60° Rotax ci è stato detto che questo motore, con questa cilindrata, ha spiccate caratteristiche di sportività??!!) e affidabilità, e per questo continuerà ad equipaggiare sportive "all'italiana" come la RSV e la Tuono. Quindi è ragionevole immaginare che eventuali maggiorazioni del V90°, verranno utilizzate per moto dall'indole meno estrema, come possono essere una maxy Caponord o una maxy Shiver, magari semicarenata..
Bene, mi pare che di carne al fuoco ce ne sia abbastanza e quindi preferisco tralasciare la parte in cui si è parlato di investimenti in Vietnam(Piaggio), di numeri in genere e della nuova campagna pubblicitaria che onestamente non mi fà impazzire, per passare a raccontarvi come và questo "brivido" di moto!
Il primo impatto è positivo, molto positivo. La linea è azzeccata e in movimento, con pilota a borda, dà davvero una bella sensazione. I due scarichi che sparano impertinenti verso l'alto accentuano l'idea di dinamicità e valorizzano un serbatoio molto movimentato e "massiccio" all'occhio. Il telaio dorato, che onestamente mi aveva lasciato freddino, devo dire che su alcune colorazioni stà davvero benissimo e si presta ottimamente coma base per una special di sicuro impatto. Diciamo che esteticamente la moto c'è ed anche a livello di progetto e cura costruttiva siamo su ottimi livelli. Non si vedono cavi e vaschette strane in giro e solo i blocchetti elettrici avrebbero potuto essere, a parer mio, più curati.
Il cruscotto Matrix è piccolo e completo, con indicatore marcia inserita e temperatura esterna che fà sempre comodo. Riceve informazioni attraverso una linea di tipo CAN e diventa parte integrante del sistema di autodiagnosi.
In sella ci si trova subito bene, con pedane e leve non raffinatissime per fattura ma ottimamente posizionate. Solo per gli utenti medio bassi e cmq per un pubblico femminile sarebbe consigliata una sella più bassa. La moto da ferma è un pò pesante da spostare e i suoi 198kg si fanno sentire, ma una volta partiti sparisce tutto. Il sound del motore ha due volti. Al minimo borbotta sornione con un timbro stranamente metallico.. Forse a causa del catalizzatore trivalente con sonda lambda o forse per la conformazione dei fondelli dello scarico. Ma appena si sgasa portando il regime oltre i 3000rpm si perceisce un cambio di tonalità che tra aspirazone e scarico fà subito venire il prurito alle mani!
Di questo motore si è già detto tutto, quindi mi limito a far eun breve riassunto delle caratteristiche tipiche.
E' un bicilindrico a V di 90°, 4 valvole per cilindro, interamente progettato da Aprilia. Tra le caratteristiche salienti troviamo un rapporto alesaggio/corsa fortemente superquadro(92X56,4mm), la distribuzione a doppio albero a camme in testa(mista catena/ingranaggi), l'alimentazione ovviamente elettronica con due corpi farfallati, pipette con bobine integrate(stick-coil) e la tanto decantata tecnologia Ride-by-wire. Si potrebbe tranquillamente aprire un capitolo a parte per parlare di questo sistema di comando del gas, che Aprilia ha adottato per prima su un prodotto di serie mentre le altre case motociclistiche si limitano ad utilizzarlo per i loro prototipi da gara. Come a dire: ancora una volta noi italiani siamo avanti!
Per quanto riguarda la prova su strada, più che di analisi dinamica posso parlare solo di una breve presa di contatto. Il giro è stato breve, accodandoci a un tester che gentilmente ci ha accompagnati in un percorso tipo, nei pressi di Noale. Non ha quindi senso dare giudizi completi e definitivi, però posso parlarvi di come mi è sembrata in generale.
Prima di tutto voglio dire che il motore è GIUSTO! Non è prepotente come un 1000 e non è nemmeno isterico come un 600-4cil. Accetta di buon grado le aperture del gas dai 3000rpm in su e già a 4000giri fornisce una bella "castagna" che si stempera solo passati i 9000, dove peraltro è situato il regime di potenza massima. I 95cv e gli 8,25kgm di coppia sembrano eserci davvero tutti e il sistema Ride-by-wire non presta il fianco a critiche di alun genere. Non si percepiscono ritardi di risposta e anzi, si ha la sensazione di avere per le mani un acceleratore con "chiocciola variabile". A seconda del regime e della velocità con la quale si ruota la manopola, sembra che la centralina "capisca" cosa vuole il pilota e cerchi di accontentarlo miscelando così le qualità di un "gas rapido" e di uno tradizionale. Le sospensioni della moto che ho provato erano tarate abbastanza sul morbido. Filtravano le asperità decisamente meglio della Brutale che provai poco tempo fà, senza cadere nel floscio di certi prodotti orientali. Onestamente non mi sento di giudicare ne la forcella(purtroppo priva di regolazioni) ne il mono(che si regola in precarico e compressione ma è privo di link) ma devo dire che su strada a ritmo allegro non hanno prestato il fianco a critiche. Sicuramente sono componenti migliorabili, ma questo progetto si è posto come target una fascia di clienti che sicuramente non resteranno delusi confrontando questa moto, questo telaio e questo motore con quelli della concorrenza.
Il giudizio finale è sicuamente positivo. Ho trovato un mezzo molto "consistente" anche se le moto messeci a disposizione erano degli esemplari di preserie. Il motore è sicuramente valido per caratteristiche e prestazioni, ma sarei curioso di provarlo con un bello scarico aperto e qualche dente in più alla corona. Chi lo ha definito con poca personalità, forse ha sbagliato termine o forse si aspettava una tuono 1000 con diverse sovrastrutture. Io sono convinto che questa è la moto di cui Aprilia aveva bisogno. Perfetta per chi vuole affacciarsi al mondo delle moto vere senza per questo essere obbligato a comprare un 1000.
Che dire... brava Aprilia e... in bocca al lupo, anzi, al LEONE!
P.S. qua il sito dedicato http://www.apriliashiver.com/
bulldog
Sono quasi le due di un 23 maggio caldissimo, direi rovente. Il buffet all'aperto offertoci dai padroni di casa non è riuscito ad affievolire la luce che brilla nei nostri occhi dopo aver visto tanta passione, tecnologia e design applicati al mondo delle due ruote. Anche le nostre orecchie, che dovrebbero prepararsi ad inghiottire una conferenza stampa certamente interessante, faticano a fare spazio tra le spiegazioni e i racconti di chi ci ha accompagnato per i reparti R&D aprilia. Ma sopratutto, che continua a rimbombare nella testa è lui, il sound che esce dal V4. Un bel misto tra 2 e 4 cilindri, che subito alla mente mi riporta al ruggito di quei giovani leoni ancora senza criniera, ma con già l'orgoglio di chi sà che presto diventerà il re della foresta. E questo è per ora il V4, un giovane principe che si stà preparando a diventare re, affrontando incessanti prove di fatica sotto l'occhio attento ed esperto del grandissimo Ing. Lombardi.
Ma la conferneza stà iniziando, quindi sentiamo cosa ci raccontano Colaninno, Bandiera e Mercanti, vertici del gruppo Piaggio e Aprilia.
Innanzitutto perchè questa visita all'interno dell'azienda. Semplice: Shiver è la prima moto interamente nata all'interno di Aprilia. Non esiste un solo componente che non sia stato pensato e progettato dagli uomini di Noale, quindi Aprilia ha voluto mostrarci con orgoglio dove questa Shiver è nata e cresciuta. Questo progetto, partito da zero meno di 24 mesi fà, è ora pronto ad essere lanciato sul mercato grazie all'investimento di 15.000.000 di euro. Una cifra notevole che viene però giustificata dal fatto che questo prodotto si inserirà in un segmento, quello delle naked, che copre oltre 1/4 del mercato moto. La previsione è quindi quella di fare buoni numeri di vendita, con una moto che in Italia verrà commercializzata ad un prezzo di 8000 euro mentre nel resto d'Europa si dovrà sborsare qualche centinaio di euro in più. Una bella notizia dopo le voci che alcuni prodotti nostrani vengono venduti a prezzi più alti in patria(!!) che non all'estero! Purtroppo la stagione 2007 per le vendite è già ampiamente partita, e ora di fine giugno quando la moto sarà dai concessionari pronta per l'immatricolazione, saremo quasi alla fine del periodo in cui un motociclista compra, ma si pensa comunque di vendere c.a. 2000 entro la fine dell'anno. Pochi numeri, forse, ma che permetteranno alla casa di incrementare un trend positivo con 30.000 moto vendute nel primo trimestre 2007 e un incremento rispetto allo stesso periodo 2006 pari all'11,7%. Aprilia quindi, a detta del presidente Colaninno, è ora una azienda che produce utili e può puntare ad obbiettivi entusiasmanti sia nel mercato, che nel mondo delle corse. Quindi prepariamoci a vedere la nuova V4 SBK entro un annetto, ma possiamo anche sognare il rientro in GP(all'ing. Dall'Igna è scappato un possibile 4cil...), con un progetto a scadenza triennale!
Ma torniamo a parlare di Shiver. Questa moto nasce con un design destinato a durare nel tempo, giusto per smentire quanti l'accusavano di una certa mancanza di personalità o family feeleng... prepariamoci quindi ad associare le forme di Shiver al prodotto veneto. Specie se si considera che è previsto l'arrivo di una semicarenata, come visto per SV o Fazer tanto per intenderci, e forse anche di una simil endurona stradale, tutte anche in versione depotenzaita. In oltre è stato sottolineato che il motore, bicilindrico a V di 90°, ha una cilindrata di 750cc ampliabile fino al limite dei 1200cc.
Fermi, calmate gli istinti bellicosi, non è prevista una sportiva bicilindrica 1200cc! Aprilia ha deciso che la moto sportiva estrema sarà mossa da un V4... Alla domanda sul cosa ne sarà del V60° Rotax ci è stato detto che questo motore, con questa cilindrata, ha spiccate caratteristiche di sportività??!!) e affidabilità, e per questo continuerà ad equipaggiare sportive "all'italiana" come la RSV e la Tuono. Quindi è ragionevole immaginare che eventuali maggiorazioni del V90°, verranno utilizzate per moto dall'indole meno estrema, come possono essere una maxy Caponord o una maxy Shiver, magari semicarenata..
Bene, mi pare che di carne al fuoco ce ne sia abbastanza e quindi preferisco tralasciare la parte in cui si è parlato di investimenti in Vietnam(Piaggio), di numeri in genere e della nuova campagna pubblicitaria che onestamente non mi fà impazzire, per passare a raccontarvi come và questo "brivido" di moto!
Il primo impatto è positivo, molto positivo. La linea è azzeccata e in movimento, con pilota a borda, dà davvero una bella sensazione. I due scarichi che sparano impertinenti verso l'alto accentuano l'idea di dinamicità e valorizzano un serbatoio molto movimentato e "massiccio" all'occhio. Il telaio dorato, che onestamente mi aveva lasciato freddino, devo dire che su alcune colorazioni stà davvero benissimo e si presta ottimamente coma base per una special di sicuro impatto. Diciamo che esteticamente la moto c'è ed anche a livello di progetto e cura costruttiva siamo su ottimi livelli. Non si vedono cavi e vaschette strane in giro e solo i blocchetti elettrici avrebbero potuto essere, a parer mio, più curati.
Il cruscotto Matrix è piccolo e completo, con indicatore marcia inserita e temperatura esterna che fà sempre comodo. Riceve informazioni attraverso una linea di tipo CAN e diventa parte integrante del sistema di autodiagnosi.
In sella ci si trova subito bene, con pedane e leve non raffinatissime per fattura ma ottimamente posizionate. Solo per gli utenti medio bassi e cmq per un pubblico femminile sarebbe consigliata una sella più bassa. La moto da ferma è un pò pesante da spostare e i suoi 198kg si fanno sentire, ma una volta partiti sparisce tutto. Il sound del motore ha due volti. Al minimo borbotta sornione con un timbro stranamente metallico.. Forse a causa del catalizzatore trivalente con sonda lambda o forse per la conformazione dei fondelli dello scarico. Ma appena si sgasa portando il regime oltre i 3000rpm si perceisce un cambio di tonalità che tra aspirazone e scarico fà subito venire il prurito alle mani!
Di questo motore si è già detto tutto, quindi mi limito a far eun breve riassunto delle caratteristiche tipiche.
E' un bicilindrico a V di 90°, 4 valvole per cilindro, interamente progettato da Aprilia. Tra le caratteristiche salienti troviamo un rapporto alesaggio/corsa fortemente superquadro(92X56,4mm), la distribuzione a doppio albero a camme in testa(mista catena/ingranaggi), l'alimentazione ovviamente elettronica con due corpi farfallati, pipette con bobine integrate(stick-coil) e la tanto decantata tecnologia Ride-by-wire. Si potrebbe tranquillamente aprire un capitolo a parte per parlare di questo sistema di comando del gas, che Aprilia ha adottato per prima su un prodotto di serie mentre le altre case motociclistiche si limitano ad utilizzarlo per i loro prototipi da gara. Come a dire: ancora una volta noi italiani siamo avanti!
Per quanto riguarda la prova su strada, più che di analisi dinamica posso parlare solo di una breve presa di contatto. Il giro è stato breve, accodandoci a un tester che gentilmente ci ha accompagnati in un percorso tipo, nei pressi di Noale. Non ha quindi senso dare giudizi completi e definitivi, però posso parlarvi di come mi è sembrata in generale.
Prima di tutto voglio dire che il motore è GIUSTO! Non è prepotente come un 1000 e non è nemmeno isterico come un 600-4cil. Accetta di buon grado le aperture del gas dai 3000rpm in su e già a 4000giri fornisce una bella "castagna" che si stempera solo passati i 9000, dove peraltro è situato il regime di potenza massima. I 95cv e gli 8,25kgm di coppia sembrano eserci davvero tutti e il sistema Ride-by-wire non presta il fianco a critiche di alun genere. Non si percepiscono ritardi di risposta e anzi, si ha la sensazione di avere per le mani un acceleratore con "chiocciola variabile". A seconda del regime e della velocità con la quale si ruota la manopola, sembra che la centralina "capisca" cosa vuole il pilota e cerchi di accontentarlo miscelando così le qualità di un "gas rapido" e di uno tradizionale. Le sospensioni della moto che ho provato erano tarate abbastanza sul morbido. Filtravano le asperità decisamente meglio della Brutale che provai poco tempo fà, senza cadere nel floscio di certi prodotti orientali. Onestamente non mi sento di giudicare ne la forcella(purtroppo priva di regolazioni) ne il mono(che si regola in precarico e compressione ma è privo di link) ma devo dire che su strada a ritmo allegro non hanno prestato il fianco a critiche. Sicuramente sono componenti migliorabili, ma questo progetto si è posto come target una fascia di clienti che sicuramente non resteranno delusi confrontando questa moto, questo telaio e questo motore con quelli della concorrenza.
Il giudizio finale è sicuamente positivo. Ho trovato un mezzo molto "consistente" anche se le moto messeci a disposizione erano degli esemplari di preserie. Il motore è sicuramente valido per caratteristiche e prestazioni, ma sarei curioso di provarlo con un bello scarico aperto e qualche dente in più alla corona. Chi lo ha definito con poca personalità, forse ha sbagliato termine o forse si aspettava una tuono 1000 con diverse sovrastrutture. Io sono convinto che questa è la moto di cui Aprilia aveva bisogno. Perfetta per chi vuole affacciarsi al mondo delle moto vere senza per questo essere obbligato a comprare un 1000.
Che dire... brava Aprilia e... in bocca al lupo, anzi, al LEONE!
P.S. qua il sito dedicato http://www.apriliashiver.com/
bulldog
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