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FUOCO featuring Leopardi

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    #1

    FUOCO featuring Leopardi

    Il bicilindrico solitario
    #
    D'in su la vetta della torre antica,
    Bicilindrico solitario, alla campagna
    Cantando vai finch? non more il giorno;
    Ed erra l'armonia per questa valle.
    Primavera dintorno
    Brilla nell'aria, e per li campi esulta,
    S? ch'a mirarla intenerisce il core.
    Odi greggi belar, muggire armenti;
    Gli altri pluricilindri contenti, a gara insieme
    Per lo libero vial fan mille mila giri,
    Pur festeggiando il lor tempo migliore:
    Tu aggressivo in disparte il tutto miri;
    Non compagni, non voli
    Non ti cal d'allegria, schivi gli spassi;
    Canti, e cos? trapassi
    Dell'anno e di tua vita il pi? bel fiore.
    Oim?, quanto somiglia
    Al tuo costume il mio! Sia mai un mangia riso!
    Della novella et? dolce aprilia,
    E te german di giovinezza, amore,
    Sospiro acerbo de' provetti giorni,
    Non curo, io non so come; anzi da loro
    Quasi fuggo lontano;
    Quasi romito, e strano
    Al mio loco natio,
    Passo del viver mio la primavera.
    Questo giorno ch'omai cede alla sera,
    Festeggiar si costuma al nostro borgo.
    Odi per lo sereno un suon di squilla,
    Odi spesso un tonar di ferree canne, (*)
    Che rimbomba lontan di villa in villa.
    Tutta vestita a festa
    La giovent? del loco
    Lascia le case, e per le vie si spande;
    E mira ed ? mirata, e in cor s'allegra.
    Io solitario in questa
    Rimota parte alla campagna uscendo,
    Ogni diletto e gioco
    Indugio in altro tempo: e intanto il guardo
    Steso in carena aprica
    Mi fere il Sol che tra lontani monti,
    Dopo il giorno sereno,
    Cadendo si dilegua, e par che dica
    Che la beata giovent? vien meno.
    Tu, solingo bicilindrico, venuto a sera
    Del viver che daranno a te le stelle,
    Certo del tuo costume nero
    Non ti dorrai; che di natura ? frutto
    Ogni vostra vaghezza.
    A me, se di vecchiezza
    La detestata soglia
    Evitar non impetro,
    Quando muti questi occhi all'altrui core,
    E lor fia v?to il mondo, e il d? futuro
    Del d? presente pi? noioso e tetro,
    Che parr? di tal voglia?
    Che di quest'anni miei? che di me stesso?
    Ahi pentirornmi, e spesso,
    Ma sconsolato, volgerommi indietro.
    #

    Spero vi sia piaciuta, la nota (*) sta per le doppie akrapovic

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    #2
    caz.zo, non ti passa un attimo davvero!!! ma lavorare no eh?

    cmq bella compimenti se è farina del tuo sacco complimenti davvero

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      #3


      bellissima

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        #4
        bella.................. ma che ti sei fumato !!!!!!!!!

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          #5
          Gli akra non sono bocchini per le cannnnnnnnneeeeeee

          sopratutto con il motore accesoooooooooooooo

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            #6
            bella certo che ce ne vuole di fantasia

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              #7
              Originally posted by VALY46 View Post
              bella certo che ce ne vuole di fantasia
              Il pi? del lavoro l'ha fatto il Leopardi...io ho cambiato/aggiunto solo qualche parola Il mio intento era cambiare il soggetto, e fare vedere la poesia sotto un' altra ottica...

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                #8
                Originally posted by FUOCO View Post
                Il pi? del lavoro l'ha fatto il Leopardi...io ho cambiato/aggiunto solo qualche parola Il mio intento era cambiare il soggetto, e fare vedere la poesia sotto un' altra ottica...
                si ma la fantasia di prendere una poesia e fare ci?

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                  #9
                  La donzelletta vien dalla campagna,
                  In sul calar del sole,
                  Col suo fascio dell'erba; e reca in mano
                  Un sacchettin di viti in ergal

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                    #10
                    Originally posted by FUOCO View Post
                    La donzelletta vien dalla campagna,
                    In sul calar del sole,
                    Col suo fascio dell'erba; e reca in mano
                    Un sacchettin di viti in ergal
                    onde siccome suole
                    ornare al d? di pista
                    le carene e il crine

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                      #11
                      Originally posted by FUOCO View Post
                      Il bicilindrico solitario
                      #
                      D'in su la vetta della torre antica,
                      Bicilindrico solitario, alla campagna
                      Cantando vai finch? non more il giorno;
                      Ed erra l'armonia per questa valle.
                      Primavera dintorno
                      Brilla nell'aria, e per li campi esulta,
                      S? ch'a mirarla intenerisce il core.
                      Odi greggi belar, muggire armenti;
                      Gli altri pluricilindri contenti, a gara insieme
                      Per lo libero vial fan mille mila giri,
                      Pur festeggiando il lor tempo migliore:
                      Tu aggressivo in disparte il tutto miri;
                      Non compagni, non voli
                      Non ti cal d'allegria, schivi gli spassi;
                      Canti, e cos? trapassi
                      Dell'anno e di tua vita il pi? bel fiore.
                      Oim?, quanto somiglia
                      Al tuo costume il mio! Sia mai un mangia riso!
                      Della novella et? dolce aprilia,
                      E te german di giovinezza, amore,
                      Sospiro acerbo de' provetti giorni,
                      Non curo, io non so come; anzi da loro
                      Quasi fuggo lontano;
                      Quasi romito, e strano
                      Al mio loco natio,
                      Passo del viver mio la primavera.
                      Questo giorno ch'omai cede alla sera,
                      Festeggiar si costuma al nostro borgo.
                      Odi per lo sereno un suon di squilla,
                      Odi spesso un tonar di ferree canne, (*)
                      Che rimbomba lontan di villa in villa.
                      Tutta vestita a festa
                      La giovent? del loco
                      Lascia le case, e per le vie si spande;
                      E mira ed ? mirata, e in cor s'allegra.
                      Io solitario in questa
                      Rimota parte alla campagna uscendo,
                      Ogni diletto e gioco
                      Indugio in altro tempo: e intanto il guardo
                      Steso in carena aprica
                      Mi fere il Sol che tra lontani monti,
                      Dopo il giorno sereno,
                      Cadendo si dilegua, e par che dica
                      Che la beata giovent? vien meno.
                      Tu, solingo bicilindrico, venuto a sera
                      Del viver che daranno a te le stelle,
                      Certo del tuo costume nero
                      Non ti dorrai; che di natura ? frutto
                      Ogni vostra vaghezza.
                      A me, se di vecchiezza
                      La detestata soglia
                      Evitar non impetro,
                      Quando muti questi occhi all'altrui core,
                      E lor fia v?to il mondo, e il d? futuro
                      Del d? presente pi? noioso e tetro,
                      Che parr? di tal voglia?
                      Che di quest'anni miei? che di me stesso?
                      Ahi pentirornmi, e spesso,
                      Ma sconsolato, volgerommi indietro.
                      #

                      Spero vi sia piaciuta, la nota (*) sta per le doppie akrapovic
                      Fuoco Leopardi.

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                        #12
                        I nostri pi? fervidi omaggi e complimenti, messere Fuoco, per le dolci rime che di piacer ci hanno il cor compunto!

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                          #13
                          Originally posted by benjofactory View Post
                          onde siccome suole
                          ornare al d? di pista
                          le carene e il crine
                          egregio, consentimi..

                          onde siccome suole
                          ornare al d? di pista
                          le carene ed il carbonio a vista

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                            #14
                            Bella. Complimentissimi.

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                              #15
                              Originally posted by FUOCO View Post
                              egregio, consentimi..

                              onde siccome suole
                              ornare al d? di pista
                              le carene ed il carbonio a vista
                              molto meglio....

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