Eccoci qua, il giorno dopo?
Si fa sempre fatica a ri-assemblare le emozioni vissute, specie quando sono tali e tante, quindi sicuramente tralascer? qualcosa e me ne scuso in anticipo.
Desidero per? iniziare coi ringraziamenti perch? se certe cose possono nascere e crescere ? soprattutto per la passione di grandi uomini che credono in quello che fanno e che guidano la propria passione.
Per questo ? doveroso ringraziare in primis Maurizio del motoclub Pompone che un giorno, durante un viaggio in aereo, ha visto un sogno e ci ha creduto da subito. Questo sogno si chiamava Aprilia Day by Pompone ed ? la dimostrazione che quando si crede davvero nelle cose, col lavoro, la passione e i soldi, si pu? fare tutto! Bravo Maurizio!
Poi un grazie anche a Gabrielli, credo il pi? grande concessionario Aprilia in Italia, che ha messo a disposizione diverse RSV ?06 in prova e tutta l?organizzazione per seguirle come moto demo.
Grazie ad Aprilia che ha inviato alcuni addetti marketing, gente giovane, simpatica e appassionata. Poi tre tecnici di prim?ordine, tra cui il mitico Caio e Carlo che oltre ad assistere la De Nardi in pista ha curato le moto di chiunque ne avesse bisogno.
Per ultimo, ma non ultimo, un mega grazie al nostro mitico meccanico volante, Fiore. Dove c?? una Aprilia lui ? gi? l?, pronto a ascoltare e sistemare ogni cosa.. Grazie Fiore, di tutto davvero!
Ma Aprilia Day significa pista, perch? Aprilia prima di tutto costruisce moto che esprimono il loro vero carattere in pista, quindi abbandoniamo i convenevoli e cerchiamo di raccontare come ? andata!
Le moto ci aspettavano in pista gi? pronte dalla sera prima, avendo girato luned? con bobo, ed io dopo aver provato ad accorciare i rapporti con 2 denti in pi? di corona, sono tornato sui miei passi riportando la finale a un pi? fluido 15/40.
Passa la mattinata tra un turno e l?altro girando prima con Claudio, poi con altri amici per fare un po? di scuola guida? giri sciolti, guida morbida per limitare il consumo gomme e la fatica in vista delle qualifiche e poi della gara. Verso mezzo giorno Maurizio, sostenuto dal grido di Caio al quale nessuno sa resistere, ci riunisce nel box per un rapido briefing dove abbiamo anche scambiato qualche chiacchera interessante con gli esponenti Aprilia.
Ma la pista ? inclemente, ? un luogo dove le chiacchere stanno a zero, perch? arriva sempre il momento di infilare il casco e tutto quello che racconti a parole o con la tastiera non conta pi?. Sei tu e la tua moto, soli alla scoperta di un mondo diverso da quello abituale, dove tutto si muove a una velocit? doppia rispetto a quanto accade in strada. Solo qua, quella che fino a poche ore prima consideravi una fida compagna pu? trasformarsi in una furia imprevedibile o in un bisturi per tagli di precisione. E in questa dimensione parallela mi sono tuffato a capofitto per le qualifiche!
Ora vi accompagno nel giro a vita persa, quello dove si da tutto?
Passiamo sul rettilineo box in pieno, tutti a sx, col naso nel cupolino e la sesta marcia appena appoggiata causa rapporti un pelo troppo lunghi.. Non chiedetemi la top speed perch? il cruscotto non l?ho visto, anzi non so nemmeno se era montato sulla moto! Al cartello dei 200mt tiro una bella frenata, levando tre marce e ritardando il pi? possibile il passaggio a dx per evitare la voragine che anticipa la prima curva a sx. Punto il cordolo a sx e lascio scorrere la moto che allarga verso dx mentre spremo la terza. Nel cambio di direzione mollo il gas e il freno motore mi permette di tuffarmi nella prima a dx senza quasi pizzicare i freni. Spalanco in uscita e sento il posteriore che allarga e la moto che si muove sugli ondeggiamenti che precedono la seconda a dx di quarta. Tra queste due curve ? diventata una piacevole consuetudine sentire il posteriore che cerca il cordolo mentre il muso prova in tutti i modi a restare in traiettoria. Finch? si resta in piedi ci si sente dei piccoli piloti!
La seconda a dx ? un curvone da pelo, molto dissestato in traiettoria, quindi per farla svelta resto un paio di metri pi? largo e accentuo la piega per non trovarmi troppo fuori linea nell?inserimento della Rijeka, un curvone parabolato a sx che io percorro in terza. Il polso chiama il gas ma la mente gli ricorda che questa curva ? bastarda ed ? facile, troppo facile prodursi in coreografici quanto devastanti hig-side. Non sono cose che fanno per me, quindi temporeggio quel tanto che basta per raddrizzare un po? la moto e dare gas? via tutta la terza e poi la danza della buca! Seguendo i consigli di Denis provo a far cantare di pi? il motore tenendo la terza al posto della quarta. Inserisco a sx in rilascio, punto il gas e nel cambio di direzione a dx, in accelerazione la moto si alleggerisce e sbacchetta vistosamente. Ma si stabilizza giusto in tempo per impostare l?altra sx, in discesa? mi tengo stretto in uscita per evitare gli avvallamenti, distendo la terza e appoggio per un attimo la quarta, stringo la sx successiva in rilascio e nel frattempo ritorno in terza.. Destra, quarta veloce, sinistra poi destra stretto e via in quarta piena a saltare fuori dalla buca come un proiettile! Questo ? il punto pi? pericoloso della pista, dove si esce piegati a oltre 200km/h e dove non ? permesso sbagliare.. il cordolo ? troppo vicino, la velocit? troppo alta e il fisico troppo vulnerabile per sopportare un volo in quelle circostanze. Ma non distraiamoci e non perdiamo tempo, la quarta ? gi? finita, la quinta dura poco e dobbiamo appoggiare per un attimo la sesta, poco prima di arrivare ai 200mt della Zagabria, un bellissimo curvone a sx di terza che si avvicina molto, molto velocemente? a volte pure troppo velocemente! Gi? a cordolo come un caccia, lascio scorrere la bestia a largo, puntando il cordolo esterno al centro del ferro di cavallo cos? da prendere una bella rincorsa per lanciarmi dopo un veloce pif-paf, sx/dx, nuovamente sul rettilineo di arrivo? trattengo il fiato, il casco si schiaccia sul mento e davanti alla torretta il crono mi segnala un 42 basso? per la qualifica pu? bastare, sono nei primi 10..
La gara ? sempre emozionante e il vedere una griglia colma di bombardoni lo rende indimenticabile, quasi come una gara di SBK dei vecchi tempi. Il sound che si leva quando il commissario esce di pista ? incredibile! Semaforo rosso, poi subito verde, senza esitazioni, talmente veloce che mi coglie di sorpresa e parto da cani? Gabrielli che mi era a fianco parte bene e alla prima a sx ? davanti. Gli sto sul collo e alla seconda a dx lo passo in uscita, entro nella Rijeka un po? lungo ma davanti? non mi passer? pi?? Qualche metro pi? in l? vedo Denis, la Samuela e Temporali che guadagnano strada ad ogni curva? insieme a loro un altro ragazzo che non ricordo. Continuo a tirare come un ossesso anche se sento il posteriore che derapa ricordandomi che ? finito. Giusto il tempo di calare un pelo il ritmo e vengo passato da una RSV vecchio modello.. Il ragazzo v? forte e io non sono in condizioni di tenere il passo quindi mi accontento.. All?ultimo giro lo vedo parcheggiato a bordo pista, quindi immagino noie meccaniche.. Solo dopo il traguardo realizzo che, tolta la Samuela e Max Temporali che erano fuori classifica, sono sul podio in terza posizione dietro a Denis che ha vinto e il secondo che non so chi sia..
Unica nota dolente ? che Claudio, all?ultima curva dell?ultimo giro, ha pensato bene di andare dritto appoggiando la moto in ghiaia? nulla di grave ma solo il rammarico di non essere passato sotto la bandiera a scacchi.
Che emozioni ragazzi? davvero incredibile, come incredibile il primo giro con partenza da fermo e traffico alla prima curva, percorso cmq in 45?. Da panico!
Sto gi? preparando una gomma fresca per l?anno prossimo, grazie di cuore a tutti
Buona Notte
Bull
Si fa sempre fatica a ri-assemblare le emozioni vissute, specie quando sono tali e tante, quindi sicuramente tralascer? qualcosa e me ne scuso in anticipo.
Desidero per? iniziare coi ringraziamenti perch? se certe cose possono nascere e crescere ? soprattutto per la passione di grandi uomini che credono in quello che fanno e che guidano la propria passione.
Per questo ? doveroso ringraziare in primis Maurizio del motoclub Pompone che un giorno, durante un viaggio in aereo, ha visto un sogno e ci ha creduto da subito. Questo sogno si chiamava Aprilia Day by Pompone ed ? la dimostrazione che quando si crede davvero nelle cose, col lavoro, la passione e i soldi, si pu? fare tutto! Bravo Maurizio!
Poi un grazie anche a Gabrielli, credo il pi? grande concessionario Aprilia in Italia, che ha messo a disposizione diverse RSV ?06 in prova e tutta l?organizzazione per seguirle come moto demo.
Grazie ad Aprilia che ha inviato alcuni addetti marketing, gente giovane, simpatica e appassionata. Poi tre tecnici di prim?ordine, tra cui il mitico Caio e Carlo che oltre ad assistere la De Nardi in pista ha curato le moto di chiunque ne avesse bisogno.
Per ultimo, ma non ultimo, un mega grazie al nostro mitico meccanico volante, Fiore. Dove c?? una Aprilia lui ? gi? l?, pronto a ascoltare e sistemare ogni cosa.. Grazie Fiore, di tutto davvero!
Ma Aprilia Day significa pista, perch? Aprilia prima di tutto costruisce moto che esprimono il loro vero carattere in pista, quindi abbandoniamo i convenevoli e cerchiamo di raccontare come ? andata!
Le moto ci aspettavano in pista gi? pronte dalla sera prima, avendo girato luned? con bobo, ed io dopo aver provato ad accorciare i rapporti con 2 denti in pi? di corona, sono tornato sui miei passi riportando la finale a un pi? fluido 15/40.
Passa la mattinata tra un turno e l?altro girando prima con Claudio, poi con altri amici per fare un po? di scuola guida? giri sciolti, guida morbida per limitare il consumo gomme e la fatica in vista delle qualifiche e poi della gara. Verso mezzo giorno Maurizio, sostenuto dal grido di Caio al quale nessuno sa resistere, ci riunisce nel box per un rapido briefing dove abbiamo anche scambiato qualche chiacchera interessante con gli esponenti Aprilia.
Ma la pista ? inclemente, ? un luogo dove le chiacchere stanno a zero, perch? arriva sempre il momento di infilare il casco e tutto quello che racconti a parole o con la tastiera non conta pi?. Sei tu e la tua moto, soli alla scoperta di un mondo diverso da quello abituale, dove tutto si muove a una velocit? doppia rispetto a quanto accade in strada. Solo qua, quella che fino a poche ore prima consideravi una fida compagna pu? trasformarsi in una furia imprevedibile o in un bisturi per tagli di precisione. E in questa dimensione parallela mi sono tuffato a capofitto per le qualifiche!
Ora vi accompagno nel giro a vita persa, quello dove si da tutto?
Passiamo sul rettilineo box in pieno, tutti a sx, col naso nel cupolino e la sesta marcia appena appoggiata causa rapporti un pelo troppo lunghi.. Non chiedetemi la top speed perch? il cruscotto non l?ho visto, anzi non so nemmeno se era montato sulla moto! Al cartello dei 200mt tiro una bella frenata, levando tre marce e ritardando il pi? possibile il passaggio a dx per evitare la voragine che anticipa la prima curva a sx. Punto il cordolo a sx e lascio scorrere la moto che allarga verso dx mentre spremo la terza. Nel cambio di direzione mollo il gas e il freno motore mi permette di tuffarmi nella prima a dx senza quasi pizzicare i freni. Spalanco in uscita e sento il posteriore che allarga e la moto che si muove sugli ondeggiamenti che precedono la seconda a dx di quarta. Tra queste due curve ? diventata una piacevole consuetudine sentire il posteriore che cerca il cordolo mentre il muso prova in tutti i modi a restare in traiettoria. Finch? si resta in piedi ci si sente dei piccoli piloti!
La seconda a dx ? un curvone da pelo, molto dissestato in traiettoria, quindi per farla svelta resto un paio di metri pi? largo e accentuo la piega per non trovarmi troppo fuori linea nell?inserimento della Rijeka, un curvone parabolato a sx che io percorro in terza. Il polso chiama il gas ma la mente gli ricorda che questa curva ? bastarda ed ? facile, troppo facile prodursi in coreografici quanto devastanti hig-side. Non sono cose che fanno per me, quindi temporeggio quel tanto che basta per raddrizzare un po? la moto e dare gas? via tutta la terza e poi la danza della buca! Seguendo i consigli di Denis provo a far cantare di pi? il motore tenendo la terza al posto della quarta. Inserisco a sx in rilascio, punto il gas e nel cambio di direzione a dx, in accelerazione la moto si alleggerisce e sbacchetta vistosamente. Ma si stabilizza giusto in tempo per impostare l?altra sx, in discesa? mi tengo stretto in uscita per evitare gli avvallamenti, distendo la terza e appoggio per un attimo la quarta, stringo la sx successiva in rilascio e nel frattempo ritorno in terza.. Destra, quarta veloce, sinistra poi destra stretto e via in quarta piena a saltare fuori dalla buca come un proiettile! Questo ? il punto pi? pericoloso della pista, dove si esce piegati a oltre 200km/h e dove non ? permesso sbagliare.. il cordolo ? troppo vicino, la velocit? troppo alta e il fisico troppo vulnerabile per sopportare un volo in quelle circostanze. Ma non distraiamoci e non perdiamo tempo, la quarta ? gi? finita, la quinta dura poco e dobbiamo appoggiare per un attimo la sesta, poco prima di arrivare ai 200mt della Zagabria, un bellissimo curvone a sx di terza che si avvicina molto, molto velocemente? a volte pure troppo velocemente! Gi? a cordolo come un caccia, lascio scorrere la bestia a largo, puntando il cordolo esterno al centro del ferro di cavallo cos? da prendere una bella rincorsa per lanciarmi dopo un veloce pif-paf, sx/dx, nuovamente sul rettilineo di arrivo? trattengo il fiato, il casco si schiaccia sul mento e davanti alla torretta il crono mi segnala un 42 basso? per la qualifica pu? bastare, sono nei primi 10..
La gara ? sempre emozionante e il vedere una griglia colma di bombardoni lo rende indimenticabile, quasi come una gara di SBK dei vecchi tempi. Il sound che si leva quando il commissario esce di pista ? incredibile! Semaforo rosso, poi subito verde, senza esitazioni, talmente veloce che mi coglie di sorpresa e parto da cani? Gabrielli che mi era a fianco parte bene e alla prima a sx ? davanti. Gli sto sul collo e alla seconda a dx lo passo in uscita, entro nella Rijeka un po? lungo ma davanti? non mi passer? pi?? Qualche metro pi? in l? vedo Denis, la Samuela e Temporali che guadagnano strada ad ogni curva? insieme a loro un altro ragazzo che non ricordo. Continuo a tirare come un ossesso anche se sento il posteriore che derapa ricordandomi che ? finito. Giusto il tempo di calare un pelo il ritmo e vengo passato da una RSV vecchio modello.. Il ragazzo v? forte e io non sono in condizioni di tenere il passo quindi mi accontento.. All?ultimo giro lo vedo parcheggiato a bordo pista, quindi immagino noie meccaniche.. Solo dopo il traguardo realizzo che, tolta la Samuela e Max Temporali che erano fuori classifica, sono sul podio in terza posizione dietro a Denis che ha vinto e il secondo che non so chi sia..
Unica nota dolente ? che Claudio, all?ultima curva dell?ultimo giro, ha pensato bene di andare dritto appoggiando la moto in ghiaia? nulla di grave ma solo il rammarico di non essere passato sotto la bandiera a scacchi.
Che emozioni ragazzi? davvero incredibile, come incredibile il primo giro con partenza da fermo e traffico alla prima curva, percorso cmq in 45?. Da panico!
Sto gi? preparando una gomma fresca per l?anno prossimo, grazie di cuore a tutti
Buona Notte
Bull
Comment