Originally posted by Maoni
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Talebano 2tempista DDG
- Nov 2007
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- Genova
- Aprilia RS 257 w.i.p. + Mv Agusta B3 675
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Originally posted by Aprilia250_LT View PostQuoto! Il vero problema erano i freni, il telaio e la ciclistica in generale, nonch? sulle prime versioni il motore che era posto qualche cm pi? arretrato e rendeva l'avantreno p? propenso ad alleggerirsi.
Come potete vedere dalle foto sul link che ho postato quella del mio amico monta l'avantreno con il doppio disco e adesso ha anche sostituito i tubi con quelli in treccia ma letteralmente non frena! Figuriamoci il singolo disco...
Vabb? che vengo dall'rs250 dove basta pensare di frenare che la moto si ferma ma credetemi quella moto non frena!
Da sottolineare la falsit? della diceria che il cilindro centrale grippava: era s? meno raffreddato rispetto agli altri,ma il motore delle 3 cilindri era veramente molto robusto,date un'occhiata alla struttura dell'albero motore!
Un grosso problema viene dalle boccole del forcellone: di acciaio di scarsa qualit?,prendono gioco e la moto diviene pressoch? inguidabile.E' sufficiente realizzarle con materiale migliore!
Due parole per il 75o: lo ebbe mio padre,versione 1972 (primo tipo) azzurra metallizzata! Grande moto,migliorata nella ciclistica (specie se si sfilava la forcella e si montava una coppia di ceriani al posteriore) rispetto ai primi 5oo.
Le versioni del 74/75 furono depotenziate e non garantivano pi? le prestazioni dei primi esemplari.
Per un collezionista consiglio: il 5oo modelli H1,H1A ed H1B (l'unico a puntine), per il 75o modelli H2 delle annate 72 e 73.
Qui si trova molto: www.kawasakitriple.it
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Sputer
- Apr 2009
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- Roma
- Commercialista e Revisore dei conti
- Thruxton 1200 R, Aprilia RS 250 Chesterfield, Vesp
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Originally posted by BARONCIO View PostIo posseggo un H1A 5oo del 1971,freno a tamburo anteriore e motore ancora cattivo (dal 1973 il 500 fu addolcito molto).
Da sottolineare la falsit? della diceria che il cilindro centrale grippava: era s? meno raffreddato rispetto agli altri,ma il motore delle 3 cilindri era veramente molto robusto,date un'occhiata alla struttura dell'albero motore!
Un grosso problema viene dalle boccole del forcellone: di acciaio di scarsa qualit?,prendono gioco e la moto diviene pressoch? inguidabile.E' sufficiente realizzarle con materiale migliore!
Due parole per il 75o: lo ebbe mio padre,versione 1972 (primo tipo) azzurra metallizzata! Grande moto,migliorata nella ciclistica (specie se si sfilava la forcella e si montava una coppia di ceriani al posteriore) rispetto ai primi 5oo.
Le versioni del 74/75 furono depotenziate e non garantivano pi? le prestazioni dei primi esemplari.
Per un collezionista consiglio: il 5oo modelli H1,H1A ed H1B (l'unico a puntine), per il 75o modelli H2 delle annate 72 e 73.
Qui si trova molto: www.kawasakitriple.it
E infatti nessuno ha parlato di grippaggio. Per l'esperienza che ho avuto io la biella centrale suonava, non ho detto che fosse grippata
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Smanettonazzo
- Aug 2005
- 73037
- 55
- Maschio
- 21
- il foggiano di Misano Adriatico
- Quelle giuste per divertirsi
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Originally posted by Aprilia250_LT View PostE infatti nessuno ha parlato di grippaggio. Per l'esperienza che ho avuto io la biella centrale suonava, non ho detto che fosse grippata
A riguardo delle "bare volanti" ne ho sentite di ogni..!
si seguito allego un piccolo racconto,che scrissi anni fa,quando ritrovai proprio il 5oo H1 nero appartenuto a mio padre...
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Forse sarà il lunedì mattina che,anzichè rendermi arzillo,mi provoca una sensazione di lieve malinconia (non dovrei esserlo, vista la vittoria di Nannelli),ma dopo la mostra-scambio di Imola non posso farne a meno.
Mi pare di scrivere questa storia come se mi trovassi davanti ad un bel camino acceso,con il fuoco che parla, assieme ad un gruppo di amici che condividono la stessa passione per le moto.
Come Ti ho già scritto sabato sera, al cellulare,la trattativa per la moto di mio padre non è andata benissimo,ma comunque lascia aperta una piccola porticina:
quella della speranza!!
Se un lettore dovesse capire ciò che si prova a vedere in vendita la moto del proprio padre dopo 35 anni di distacco cercherei innanzitutto di trasmettergli, senza la solita retorica, i miei sentimenti.
Ci sono genitori con i quali si hanno unicamente rapporti ''di sangue'', ma questo non era
il mio caso: mio padre è stato anche uno dei miei migliori amici. Se n'è andato a soli 53
anni,nell'inverno del 2000, a causa di un cuore che ha voluto abbandonarlo, ma che mai e poi mai gli ha impedito di vivere a tutto gas, anche se di benzina purtroppo ne ha avuto poca.
Al mio papà devo molto, prima di tutto perchè non mi ha mai fatto mancare nulla e mi ha reso, a mio avviso, responsabile e consapevole di poter affrontare le insidie della vita a testa alta e,in secondo luogo,perchè mi ha introdotto a ciò che amo intensamente: il motociclismo.
E' stato grazie a lui se ho conosciuto persone come Surtees,come Provini,campioni di altri tempi anche nei modi di fare,sempre disponibili e con una correttezza oramai sconosciuta al giorno d'oggi.
Apprezzo il motociclismo a 360° ma, devo confessare, ho una predilezione per quello d'epoca,forse perchè ritengo sia stato piu' umano e quindi molto piu' vicino a noi, senza team-manager e senza la solita burocrazia che lesiona tutto cio' che investe.
Quando mio padre è scomparso si è portato via anche una parte di me,ma mi piace pensare che,portando con me una sua foto tutte le volte che salgo in sella, venga anche lui a farsi 2 pieghe in mia compagnia, come facevamo tutti sabati sul Muraglione.
Detto questo,cari amici, voglio dirvi cosa mi è capitato circa 3 settimane fa,mentre navigavo su Internet (maledetto!!) alla ricerca di qualche ricambio per un Kawasaki mach3 500.
Il kawa 3 cilindri 2 tempi è una moto che ho sempre amato, sia per ciò che rappresenta,sia per le caratteristiche estetiche e di guida. E' un po' l'emblema dei primi anni '70, quando il flower power era la controcultura giovanile,e quando i campioni di moto si potevano vedere da vicino, alle gare della riviera romagnola, senza pass per i box (che erano all'aperto) e senza tanta marmaglia che invece adesso popola l'ambiente.
Mi innamorai di questa moto grazie a mio padre, che ovviamente l'ha posseduta, dopo averne ascoltato il rombo ad una manifestazione storica di parecchio tempo fa: il proprietario,dopo le sue richieste, l'accese con un colpo secco alla leva d'avviamento,procurandomi una sorta di ebollizione sanguigna che si miscelava alla nube di fumo azzurrognola e odorante di olio ricinato prodotta dalle 3 espansioni: mai sentito niente di simile!!! Pareva di ascoltare una sorta di miagolio nervoso che aumentava con il ruotare della manopola del gas: da quel momento decisi di volerne una, prima o poi!!
L'occasione mi si presentò prepotentemente l'anno passato, quando trovai in provincia di Ferrara un esemplare del 1971,completamente smontato ma in regola con i documenti: ovvio dire che la trattativa fu molto ma molto veloce!!
Il restauro non è stato cosi' facile, e non l'ho ancora terminato, mi manca ancora qualche particolare rilevante che sto appunto cercando su Internet, dove navigo di tanto in tanto quando mi ritrovo con un po' di tempo libero. E' stato Internet il teatro di un ritrovamento sconvolgente: la moto di mio papa', sì, proprio quella!! L'ho riconosciuta fra tante, in un sito -www.kawasakistory.it- che tratta esclusivamente Kawasaki 3 cilindri, grazie ad un paio di modifiche che mio padre aveva apportato all'epoca (era il 1970,ragazzi).
Quando il venditore rispose alla mia mail confermando ciò che avevo visto, non ho saputo trattenere qualche lacrimuccia, e sono stato fortunato ad avere il sederino appoggiato su di una comoda sedia da ufficio, pena il rischio di cadere al suolo,come se atterrato da un gancio del grande Joe Frazier!!!
Inutile dirvi che, colpito da impulsività, domandai al venditore di cedermela (tra l'altro la foto era inserita nella sezione ''moto in vendita da restaurare''), il quale,mangiando la foglia, temporeggiò sottolineando il fatto che la moto appartenesse alla prima serie, e di conseguenza decantandone il notevole valore.
L'accordo fu quello di incontrarci alla Mostra-scambio di Imola, il 17 settembre (non sono superstizioso...),per scambiare quattro chiacchere e bere qualcosa assieme,preludio di una agognata trattativa...
Nel frattempo, grazie al mio datore di lavoro, Domenico, notevole appassionato ed esperto di moto d'epoca, escogitai un piano: sarebbe stato lui,in mia assenza, a trattare la compravendita, in modo tale da evitare un rincaro dovuto alla mia ''parentela'' con la moto!!
Aspettavo con ansia il Sabato, quando in mio aiuto venne anche una persona speciale, che ho avuto fortuna di conoscere tramite mail: Alice Brum Brum, giornalista sanguigna e fuori dagli schemi,quanto amica sincera e dotata di notevole intelligenza, che solo lei sa condire con un'arguzia impareggiabile!!
Mi offri' il suo aiuto,senza avermi mai visto e conoscendomi (e ribadisco solo tramite mail)da veramente poco tempo: mi sono sentito onorato e le sarò sempre vicino,con il cuore!!!
Partivo quindi in pole position,ed ho trascorso il venerdì sera come al solito,andando a bere una birretta con la mia ragazza e gli amici,ma con il pensiero fisso di cio' che sarebbe successo l'indomani.
Ce la faro' a possederla? Pensavo,oppure l'avrà già ceduta a qualcun'altro??
Il sabato mattina,come avviene da circa 5 anni a questa parte, mi ritrovo con gli amici di sempre,chi appassionato di scooter,chi invece affamato collezionista di modellini d'epoca: una bella formazione,non c'è che dire!! Ho evitato, appena entrato all'Autodromo, di andare subito dal venditore, in quanto avrebbe dovuto passarci prima il mio titolare, e per fare a meno di fargli capire che tenevo in maniera particolare a quell'oggetto: che illusione!!
Lo sapevo che anche la moto avrebbe voluto tornare a casa mia, non c'era altra spiegazione ad un ritrovamento così importante, così telefonai al mio datore di lavoro chiedendogli eccitato com'era andata la trattativa: bene,lui mi rispose che la moto non l'aveva proprio vista,quindi non aveva parlato con il venditore!! Ve lo giuro,amici, che ho rischiato di svenire!!! Sono corso in tutta fretta alla curva del Tamburello (il nostro amico si trovava proprio lì e, dopo aver cercato di calmarmi un attimino, mi sono imbattuto in un personaggio alquanto folcloristico.
Se l'avesse visto Cesare Lombroso, l'inventore dell'antropologia criminale che determinava il carattere degli individui dalle proprie caratteristiche fisiche (misure del cranio etc...),forse avrebbe rivelato per il bene sociale la predisposizione di quell'ometto a delinquere!! Avevo di fronte a me il venditore,che senza la mia presentazione, aveva già individuato chi ero con un sorriso alquanto sarcastico: la moto non era in vendita,per questo non l'aveva portata con sè!!! Sì, ragazzi, avete capito bene!! La moto di mio papà non era piu' in vendita perchè era un modello estremamemte raro, ed il personaggio con cui avevo a che fare non me l'avrebbe ceduta, salvo improbabili ripensamenti. Tutto sommato si è però dimostrato gentile e disponibile, invitandomi ad andarla a vedere a casa sua, e promettendomi con una stretta di mano di avvertirmi per primo nel caso cambiasse idea...io ci spero.
E così me ne sono tornato a casa con le pive nel sacco, come si dice da noi in Romagna, ma con la promessa fatta a me stesso di rompergli le scatole di tanto in tanto, essendo convinto che una buona pressione psicologica potrebbe indurlo a cedermi ciò che per me rappresenta veramente tanto.
Io la voglio,quella moto, la voglio perchè mio padre l'ha amata tanto, come si perde la testa per una bella donna, e a maggior ragione avendola ritrovata dopo 35 anni posso affermare convinto che anche lei desidera ardentemente tornare dal figlio del suo primo proprietario,come per continuare un legame ancora molto ma molto forte.
ECCO LE FOTO
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E' stato il 500 il primo vero e proprio "missile" di quei tempi, più per il rumore favoloso che per le prestazioni. Balle quelle scritte in quell'articolo; il 750 non guadagnò potenza in proporzione alla cilindrata, mi sembra non arrivasse neppure a 80 hp contro la sessantina del 500; al contrario del peso che superava abbondantemente i 220-230 kg.
Di 750 , almeno dalle nostre parti, non se ne videro in giro molte proprio per questi motivi, non ultimo il consumo. Il 500 fu venduto per parecchio tempo (prima e dopo il 750) e i famosi problemi di ciclistica, al pari delle altre jap erano frutto di scarse sospensioni e freni che non reggevano il confronto con le moto nazionali ma tutto, come e più di oggi, veniva adattato o ci si adattava per forza.
So di molte più vedove dovute alle moto di Breganze che a quelle orientali ma probabilmente sarà stata una questione di densità.
Agli inizi degli anni 70 gomme, telai e sospensioni erano l'antitesi di quanto abbiamo oggi e se pensate che dieci anno dopo, l'RD350 con 60 hp e 160 kg bastonava tutti, vuol dire che proprio superbike quelle moto non erano.... Penso comunque di essere sopravvissuto, assieme a molti altri amici, solo per il fatto che si passò in massa al fuoristrada dove per male che andasse finivi dall'ortopedico e non al camposanto.Last edited by Paolo52; 08-01-10, 18:51.
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