Nel 1997 Aprilia presentò a Jerez de la Frontera il primo ed unico restyling della RS 250. I tecnici di Noale intervenirono drasticamente sull'estetica della moto, avvicinandola alla RSW da gran premio portata in gara da Valentino Rossi e Co., che sfoggiava una carenatura aerodinamica dalle forme rotondeggianti. Le nuove sovrastrutture non erano frutto solo della matita dei designer Aprilia, ma di un profondo studio aerodinamico in galleria del vento, mirato ad aumentare le prestazioni velocistiche della moto garantendo al tempo stesso comfort e protezione al pilota.
Vennero dunque adottati un codino spiovente e un cupolino più ampio, quest'ultimo studiato per "carenare" anche i comandi al manubrio e dunque le mani di chi si metteva alla guida del piccolo "missile" veneto. Il nuovo cupolino si distingueva inoltre dal precedente, per la presenza di un'ampia presa d'aria che aveva la funzione di convogliare parte del flusso dentro l'airbox, e di fare dunque respirare meglio il potente bicilindrico giapponese.
Anche il serbatoio era stato riprogettato: variandone la forma, i tecnici Aprilia erano riusciti a renderlo più stretto sui fianchi e, al tempo stesso, ad aumentarne la capacità di ben 3 litri (da 16,5 a 19,5), il tutto mirato ad incrementare autonomia, comfort e a migliorare il controllo del mezzo nell'uso sportivo.
La RS 250 di seconda generazione fu inoltre equipaggiata con delle nuove sospensioni. La forcella WP da 40 mm, venne rimpiazzata con una nuova unità Marzocchi pluriregolabile con steli da 41 mm di diametro, mentre dietro fu installato un nuovo monoammortizzatore regolabile anche in lunghezza. Questa caratteristica permetteva di intervenire sull'altezza della coda e di variare dunque l'assetto e la distribuzione dei carichi senza dover intervenire sulla forcella.
La versione 1998 fu prodotta nelle due colorazioni Valentino Rossi e Tetsuya Harada Replica, e commercializzata al prezzo di 14.000.000 di lire. Negli anni successivi la moto non subì ulteriori variazioni, ad eccezione delle grafiche che furono invece aggiornate con cadenza annuale fino al 2002 in Italia, anno in cui le stringenti norme antinquinamento, spinsero Aprilia a ritirare questo modello dal mercato.
da inpiega
Vennero dunque adottati un codino spiovente e un cupolino più ampio, quest'ultimo studiato per "carenare" anche i comandi al manubrio e dunque le mani di chi si metteva alla guida del piccolo "missile" veneto. Il nuovo cupolino si distingueva inoltre dal precedente, per la presenza di un'ampia presa d'aria che aveva la funzione di convogliare parte del flusso dentro l'airbox, e di fare dunque respirare meglio il potente bicilindrico giapponese.
Anche il serbatoio era stato riprogettato: variandone la forma, i tecnici Aprilia erano riusciti a renderlo più stretto sui fianchi e, al tempo stesso, ad aumentarne la capacità di ben 3 litri (da 16,5 a 19,5), il tutto mirato ad incrementare autonomia, comfort e a migliorare il controllo del mezzo nell'uso sportivo.
La RS 250 di seconda generazione fu inoltre equipaggiata con delle nuove sospensioni. La forcella WP da 40 mm, venne rimpiazzata con una nuova unità Marzocchi pluriregolabile con steli da 41 mm di diametro, mentre dietro fu installato un nuovo monoammortizzatore regolabile anche in lunghezza. Questa caratteristica permetteva di intervenire sull'altezza della coda e di variare dunque l'assetto e la distribuzione dei carichi senza dover intervenire sulla forcella.
La versione 1998 fu prodotta nelle due colorazioni Valentino Rossi e Tetsuya Harada Replica, e commercializzata al prezzo di 14.000.000 di lire. Negli anni successivi la moto non subì ulteriori variazioni, ad eccezione delle grafiche che furono invece aggiornate con cadenza annuale fino al 2002 in Italia, anno in cui le stringenti norme antinquinamento, spinsero Aprilia a ritirare questo modello dal mercato.
da inpiega